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Fondi europei, è allarme in Puglia anche sul 2014-2020

 
Redazione primo piano

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Fondi europei, è allarme in Puglia anche sul 2014-2020

Cera (FI): la Regione chieda una proroga, a rischio centinaia di interventi nei Comuni

Sabato 09 Dicembre 2023, 07:00

Scade a fine dicembre il termine per rendicontare le spese degli interventi POR Puglia 2014-2020, pena la revoca dei finanziamenti. «Saranno centinaia gli interventi finanziati in tutta la Regione che non potranno rispettare questa scadenza e che sono a rischio definanziamento» denuncia il consgiliere regionale di FI Napoleone Cera.

«Parliamo - spiega - di opere in tutti i settori di competenza regionale: ambiente, rigenerazione urbana, lavori pubblici, infrastrutture sociali e tanto altro. A titolo esemplificativo e non esaustivo, citiamo quelli per la mitigazione del rischio idraulico a San Giovanni Rotondo o sui Monti Dauni, o anche la realizzazione di alloggi comunali in via San Severo a Foggia e tanti altri». Perché non si fa in tempo? «Perché i Comuni non riescono a far fronte ai molteplici adempimenti richiesti, sono oberati di impegni, con pochissime risorse - aggiunge - e pochissimo personale. La Regione, quindi, dovrebbe innanzitutto rinegoziare un’ulteriore (anche breve) proroga dei termini con l’Unione Europea. Il rischio è la revoca dei finanziamenti, che produrrebbe, tra l'altro, il divieto di ottenimento di risorse regionali per le successive annualità. Soldi che, però, sono già impegnati nei bilanci comunali e lo scenario sarebbe pesantissimo: enti locali strozzati dal rimborso dei fondi alla regione ed opere incompiute. Perciò, chiediamo alla Giunta regionale di sapere cosa stia facendo per scongiurare quanto descritto che risulterebbe insostenibile per la Capitanata e per l'intero territorio regionale».

Le polemiche, come noto, non si placano anche sul Fondo di Coesione. Il presidente della Puglia, Emiliano, ha ribadito che la Regione Puglia è «creditrice» di 4,6 miliardi di fondi europei «che il ministro Fitto non ci assegna e non possiamo utilizzare, con danni incalcolabili per tutti i settori». Ma sul punto non ci stanno i palramentari pugliesi di FdI. «Per quanto attiene i 4,6 miliardi del Fondo di sviluppo e coesione la delibera Cipe di agosto e il nuovo decreto legge Sud - dicono - hanno previsto che le risorse siano assegnate per interventi infrastrutturali. In tal senso, quando le Regioni individuano gli interventi, il governo valuta la coerenza e stipula l’accordo. Questo sta accadendo con tutte le regioni italiane. La Regione Puglia non ha ancora selezionato gli interventi e quindi per sua responsabilità non si può procedere».

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