Dalle tradizioni millenarie della nostra terra, al turismo no limits. Da alcuni anni a questa parte l'associazione Fuorisentiero ha messo in moto una iniziativa che vuole coniugare transumanza e vacanze. «Ma non si tratta di un turismo da souvenir – chiarisce subito Fabrizio Gerardo Lioy, deus ex machina dell'iniziativa – noi vogliamo portare la gente a conoscere la transumanza vera e a vivere l'esperienza dall'interno, percorrendo a piedi i sentieri accanto alle mandrie e accampandosi per la notte, insieme agli stessi mandriani». Il prossimo fine settimana, per il terzo anno consecutivo, Fuorisentiero porterà un nutrito gruppo di escursionisti ad essere parte integrante della transumanza dell'azienda agricola Santorsa. Si partirà all'alba da Tolve, ci si accamperà per la notte in località Molino Ricciuti, per ripartire la domenica mattina sempre di buon ora, in direzione Tito (casermetta Schiena d'Asino), passando anche per la città di Potenza: la mandria transiterà in viale del Basento verso le sette e, dopo un break al lago Pantano, si dirigerà verso i pascoli dove le vacche podoliche trascorreranno l'estate. Per l'occasione Fuorisentiero ha programmato un'escursione il 18 giugno: “Via dei Sassesi, aspettando la transumanza”, partendo dal Rifugio La Casermetta, in direzione della mandria in arrivo. Alla fine delle attività nel pomeriggio/sera di domenica grande festa di fine transumanza al rifugio con canti e balli.
«L'obiettivo che ci siamo posti – spiega Lioy – è quello di valorizzare la transumanza come cammino culturale, ma senza snaturarla facendone una mera rievocazione storica». Questo antico metodo di allevamento che prevede lo spostamento delle mandrie dalla montagna al mare (verticale), oppure da un pascolo all'altro (orizzontale), tra l'altro, in Basilicata, è ancora molto praticato, soprattutto dagli allevatori di vacche podoliche, anche da parte di aziende grandi e moderne, che trovano una convenienza economica nello spostare le mandrie a piedi. «Nelle nostre iniziative – spiega Loiy – nulla è edulcorato, si vive davvero la vita dei mandriani. All'inizio il concetto non è stato ben compreso. Ricordo che il primo anno siamo partiti in 25 e siamo arrivati in 8, ma man mano che passa il tempo stiamo trovando sempre maggiore riscontro da parte di turisti che vogliono davvero vivere la Basilicata all’aria aperta. Tanto che quest'anno abbiamo anche diversi stranieri».
E, proprio guardando all'estero, Fuorisentiero ha anche aderito ad una associazione internazionale che raccoglie queste forme "dure e pure" di fruizione del territorio, la rete internazionale Tt&Rr (transumance trails & rural routes, ovvero sentieri della transumanza e strade rurali). «L'intento – spiega Lioy – è quello di creare reti di ricerca culturale per valorizzare le strade rurali. In questo ambito il nostro percorso, insieme alle altre transumanze incluse nella rete, è stato candidato al Consiglio d'Europa come cammino culturale. Stiamo portando avanti anche il progetto di una mappatura on line e interattiva dei percorsi della transumanza».