Tradizioni

Il Pasolini griko, l’appello dell’associazione Kalimeriti: «Sostegno per organizzare una mostra»

Mauro Ciardo

Tra pochi giorni ci sarà l’importante anniversario del cinquantenario della morte del regista e nella Grecìa nessuno vuole lasciarsi sfuggire l’occasione per rimarcare l’interesse di Pasolini verso questa terra

A mezzo secolo dalla morte, spuntano le foto inedite di Pier Paolo Pasolini durante il suo viaggio nel Salento alla scoperta del griko. Una «riscoperta» importante, che non può passare inosservata e ora l’obiettivo dichiarato è di organizzare una mostra con quelle immagini ritrovate. Ha subito suscitato enorme curiosità e grande attenzione, da parte del mondo culturale, il patrimonio documentale che si riteneva perduto e che è riemerso grazie a un colpo di fortuna.

Partiamo dalla visita del regista nella Grecìa salentina, che avvenne il 21 ottobre 1975, pochi giorni prima di essere assassinato (il 2 novembre) sulla spiaggia dell’Idroscalo di Ostia. Il poeta e drammaturgo, uno dei più grandi intellettuali europei, aveva il desiderio di conoscere da vicino e sentire con le sue orecchie la musicalità della lingua grika, parlata in un piccolo gruppo di comuni in provincia di Lecce.

Una delle tappe calimeresi fu lo stabilimento che all’epoca era una manifattura dei tabacchi di proprietà della famiglia di Andrea Aprile (che accolse Pasolini insieme ai genitori), e fu all’interno di queste mura che il poeta e scrittore ascoltò i canti in griko, grazie a un’esibizione quasi improvvisata di un gruppo di cantori di cui faceva parte una giovanissima Francesca Licci, oggi stimata cultrice di musica grika. Pasolini si fermò a incontrare anche alcuni residenti e purtroppo non è dato sapere se questo contatto con la tradizione musicale salentina possa aver fatto balenare nella sua mente qualche progetto da portare avanti, magari un documentario.

Ad immortalare quei momenti, però, restano le fotografie scattate dal fotografo Oronzo Marmone, professionista salentino che era presente quel giorno e utilizzò tre rullini in bianco e nero per un totale di 72 foto. Veri e propri documenti storici che ora sono stati affidati all’associazione Kalimeriti.

«Sapevamo dell’esistenza di quelle immagini - spiega il presidente di Kalimeriti, Renato Colaci - le cercavamo da anni ma erano perdute all’interno di un più grande archivio fotografico. Il ritrovamento - rivela - è avvenuto per caso, durante la ricerca su altro materiale fotografico sono saltate fuori le pellicole, che ora ci restituiscono Pasolini in altre angolature rispetto a quelle già conosciute».

Tra pochi giorni ci sarà l’importante anniversario del cinquantenario della morte del regista e nella Grecìa nessuno vuole lasciarsi sfuggire l’occasione per rimarcare l’interesse di Pasolini verso questa terra.

«Sappiamo che i tempi sono strettissimi ma stiamo tentando - conferma Colaci - rivolgiamo un appello a quanti possono darci una mano, dalle istituzioni alle associazioni, fino ai soggetti privati, per un allestimento che sicuramente fornirà un grande contributo alla nostra cultura».

L’intenzione dell’associazione è quella di allestire un percorso di visita all’interno della stessa ex manifattura che ospitò Pasolini. Ora i volontari sono al lavoro per raccogliere risorse, ma soprattutto le testimonianze di chi era presente quel giorno e magari potrebbe riconoscersi (o riconoscere altri) negli scatti fin qui inediti.

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