Arte

Barletta ricorda De Nittis, l’impressionista meridiano

Floriana Tolve

Oggi ingresso gratuito nella Pinacoteca e visite guidate a 140 anni dalla morte del pittore che unì genio e creatività

BARLETTA - Se ne andò troppo presto Giuseppe De Nittis, morì il 21 agosto 1884 in Francia, a Parigi, a Saint-Germain. Aveva solo 38 anni e ancora tanti progetti. «Voglio cominciare un nuovo ritratto di mia moglie – si legge nel suo Taccuino - Ella posa in un’amaca sospesa sotto gli alberi. Mi capita uno strano fenomeno: sulla carta dei giornali, sulla stoffa bianca della veste, sul cielo, dovunque io guardo, vedo una miriade di buchi neri come fori di piombo a pallini. Non riesco più a lavorare, chiacchieriamo allora. Quanti bei progetti ho per l’avvenire! Prima di tutto ce ne andremo da Parigi, dove la vita mi soffoca: Parigi distrugge tutti. E se poi, un bel giorno, mi dovessi ritrovare simile agli altri, immeschinito dall’ambizione, dalla stanchezza o dalla collera? Anche io non sono che un uomo!».

Il genio, la creatività, la lungimiranza artistica, l’umanità di De Nittis si spensero, definitivamente nell’estate di 140 anni fa, «giornate di caldo insopportabile» scrive il suo amico Edmond de Goncourt, critico letterario francese. Un ictus e tutto era finito per «questo pittore così pittore, salvo presso i gelosi, salvo pressi i nemici». Dal racconto di de Goncourt si deduce l’invidia che l’italiano proveniente da Barletta, insofferente agli schemi accademici, amante del plein air, libero nelle idee e nelle azioni, aveva suscitato negli ambienti dell’epoca. Dall’Accademia di Belle Arti di Napoli, dove fu espulso, alla Scuola di Resina, all’influenza dei Macchiaoli. Poi Parigi, Londra, l’ascesa, l’affermazione all’Esposizione Universale di Parigi, il conferimento della Legione d’Onore. La fama non passò inosservata. Nel salotto del sabato sera a casa De Nittis c’erano Zola, Manet, Degas, Oscar Wilde, l’anarchico Cafiero, suo concittadino. Anche Vincent Van Gogh restò colpito dal suo talento e in una lettera ne parlò al fratello Theo. La salma, imbalsamata, riposa tra i «Grandi» nel cimitero Pere Lachaise, l’epitaffio è di Alexander Dumas figlio.

Oggi a Barletta, in occasione dell’anniversario della scomparsa dell’impressionista, ingresso libero e visite guidate gratuite a Palazzo della Marra, sede della Pinacoteca intitolata al celebre artista, dalle 20 alle 24 (ultimo ingresso alle 23.15). La collezione fu donata alla città dalla vedova Léontine Lucille Gruvelle, secondo le indicazioni del testamento redatto nel 1912. Il lascito nel 1914 divenne ufficialmente patrimonio del Comune. Luci, atmosfere, cieli, paesaggi pugliesi, campani, Vesuvio, Ofanto, modernità e mondanità europee targate Francia e Inghilterra, piazze, cantieri, corse dei cavalli, salotti, feste, ritratti, Japonisme: tutto questo nella folta produzione denittisiana presente nelle sale della struttura barocca e in collezioni pubbliche e private italiane e straniere. Orgoglio planetario De Nittis continua a brillare in prestigiose location e in esposizioni internazionali: 2010 Petit Palais a Parigi; 2022 The Phillips Collection a Washington DC; 2023 Castello di Novara; 2024 Palazzo Reale di Milano e Mesagne Mostra G7.

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