Il racconto
«A domani, amore»: saluto eterno
Laura e Mario: storia di una coppia che non finisce nel racconto di Giovanna Politi
Laura e Mario si sono conosciuti alle medie, Laura aveva dodici anni e Mario tredici. Dopo una serie di sguardi, pieni di ritrosia da parte di lei e carichi di tenera audacia da parte di lui, scambiati davanti al cancello della scuola o nell’atrio all’ora della ricreazione, cominciarono a fare coppia fissa con l’approvazione di quasi tutti i compagni che avevano seguito dall’inizio la storia dolce e appassionata di questo primo innamoramento tra adolescenti che aveva trascinato anche loro che non erano coinvolti, in questa bella emozione!
Cominciarono a fare la strada di ritorno da scuola verso casa insieme e nel tragitto, pur standole a debita distanza, Mario aveva confidato a Laura i suoi sentimenti sinceri, Laura era arrossita imbarazzata e chinato il capo verso destra con il gesto contemporaneo alla smorfia che faceva abbozzando un timido sorriso mentre le si pronunciava la fossetta sul mento. Quando giungevano a 100 mt dalla casa di Laura, Mario si congedava consegnandole un bigliettino che lei avrebbe voluto aprire subito, ma che rimandava fino a sera per aumentare l’emozione che le regalava l’attesa in cui avrebbe immaginato le parole di Mario che l’avrebbero fatta sicuramente emozionare facendole battere forte il cuore.
Si congedavano con la frase più bella: a domani, che per loro significava che ci sarebbero stati ancora l’uno per l’altra, oltre quel giorno.
Seguirono pagine di diario chiuso sotto chiave bagnate d’inchiostro da Laura e canzoni abbozzate alla chitarra da Mario per corteggiarla…
E poi estati al mare, l’imbarazzo prima del bagno nel doversi spogliare, l’emozione del primo bacio per salutarsi, le scuse inventate a casa per vedersi, le buche date agli amici per stare da soli, il ritardo nel rientro che avrebbe messo Laura in punizione, la paura per quel ritardo che l’aveva fatta tremare e la scoperta dell’amore che era anche piacere, ma che non si poteva raccontare…
Tenendosi per mano, Mario e Laura avevano continuato la strada insieme e non solo quella del rientro a casa dopo la scuola.
Avevano condiviso gli anni del liceo e si erano separati per la prima volta quando Mario era partito a Ravenna per il militare.
Si erano scritti lettere interminabili, avevano sognato l’emozione del prossimo abbraccio e avevano fantasticato sul loro futuro ad occhi aperti prima di dormire. Si erano scambiate delle brevi, ma intense telefonate e le avevano aspettate come si attende un regalo… Poi Mario era rientrato e Laura aveva potuto presentarlo ufficialmente ai suoi genitori che le avevano finalmente accordato il permesso di frequentarlo senza ricorrere a scuse e sotterfugi.
Giunsero in fretta gli anni per Mario dell’università e per Laura dell’iniziò dell’insegnamento alle elementari che le aveva fatto realizzare il suo sogno di essere una maestra.
Un giorno poi, finalmente, dopo 14 anni d’amore, di amicizia, di confidenze, di passione, Laura e Mario erano convolati a nozze con la gioia e l’approvazione delle famiglie e degli amici.
Il loro matrimonio è stato benedetto dall’arrivo di tre figli meravigliosi e loro si sono dedicati l’uno all’altra con amore e dedizione totale, non sono mai andati avanti per inerzia o per dovere, ma scegliendosi ogni giorno per la voglia di stare insieme e condividere la vita!
Quando i figli erano andati via da casa e loro erano andati in pensione, si erano dedicati ancora di più l’uno all’altra, con piccoli gesti e mille attenzioni.
Mario sbucciava la frutta a Laura dopo ogni pranzo e cena, la invitava a coprirsi se fuori tirava vento e di non uscire col freddo intenso che la spesa l’avrebbe fatta lui che negli anni ormai conosceva i suoi gusti meglio di lei stessa, non si doveva preoccupare! Laura cucinava per Mario lo stufato di carne che lui adorava e da quando la sua vista aveva avuto un problema abbastanza serio, leggeva per lui ogni mattina il giornale.
Insieme facevano lunghe passeggiate ancora mano nella mano e progettavano il prossimo viaggio, il figlio da dover andare a trovare, parlavano del nipote appena laureato e ricordavano quel loro primo bacio rubato. Le loro giornate erano scandite dal tempo e dalla loro reciproca dedizione e ai figli avevano insegnato che quando scema chimica e passione, il sentimento non muta pur cambiando, si trasforma, ma rimane sempre amore!
Oggi Laura ha 80 anni ed è ricoverata per Covid in ospedale, Mario in casa è spaesato e si sente mancare l’aria fino a non riuscire a respirare… Non può andarla a trovare e le rare volte in cui gli viene concesso, deve guardarla dietro un vetro senza poterla abbracciare. Gli scende una lacrima che asciuga prima che lei la possa vedere e le sorride facendole segno che ce la farà, che andrà bene e presto potrà tornare a casa dove tutti l’aspettano e lui più di tutti.
Laura lo guarda con gli occhi pieni di emozione, gli manda un bacio con la mano come quando si salutavano alle medie da lontano e ancora dopo tanti anni, nel farlo prova un’emozione.
Mario, con la schiena incurvata dagli anni e dalla vita, prima di andare via si congeda con quel saluto solito tra loro: A domani, amore.