Bari - Assenza di progettualità su strutture e personale, pochi tamponi eseguiti, Usca avviate in ritardo, ospedali in affanno, sperpero di fondi per aprire l'ospedale in Fiera: sono solo alcune delle obiezioni mosse alla gestione della sanità pugliese in materia di pandemia dall'onorevole Mauro D'Attis (Forza Italia) nel question time alla Camera dei Deputati. «Dati dei contagi alti, gestione estiva ed elettorale dell'emergenza, una moltitudine di indagini già aperte, Piano vaccini lasciati ai furbetti: questa è la drammatica sintesi del lavoro dell'assessore regionale alla Sanità Pier Luigi Lopalco» ha incalzato D'Attis gridando in aula alla «incapacità di gestione di cui i pugliesi potevano fare a meno».
Alla richiesta di un intervento del governo, che Forza Italia sollecita da tempo per la gestione dell'emergenza in Puglia, ha risposto il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Federico D'Incà, che ha sostituito in aula il ministro Roberto Speranza. Secondo D'Incà la cosiddetta terza ondata in Puglia è cominciata con due settimane di ritardo, ecco perché la regione si trova ancora alle prese con un'elevata circolazione del Covid. Il tasso dei positivi in Puglia, ha spiegato il ministro, è sostanzialmente in linea con il tasso di incidenza nazionale, la presenza nei reparti di Terapia intensiva è inferiore alle grandi regioni del Nord Italia, quanto alla campagna vaccinale, la Puglia - riferisce D'Incà - al 13 aprile ha proceduto alla somministrazione dell'84 per cento delle dosi ricevute. «Riserveremo alla Puglia un'attenzione particolare», ha concluso il ministro.
Del tutto insoddisfatto delle risposte ricevute, l'on. D'Attis ha invocato viceversa un «intervento forte del governo» ed ha ribadito la richiesta di dimissioni di Lopalco e il commissariamento della Sanità pugliese, come peraltro già chiesto sia dai consiglieri regionali d'opposizione sia da numerose sigle di medici pugliesi.