Lotta al virus
Vaccini, l'appello del sindaco di Matera a Bardi: «serve accelerazione»
La richiesta segue alla preoccupazione sui tempi lunghi riscontrati nei vaccini per le persone di età superiore agli 80 anni e alla necessità di poter avviare, dal 1 marzo, le vaccinazioni tra il personale delle scuole dell’obbligo
MATERA - Il sindaco di Matera, Domenico Bennardi (M5S), con una nota inviata al presidente della giunta regionale di Basilicata Vito Bardi (centrodestra), ha chiesto di imprimere una «forte accelerazione» per la disponibilità di dosi di vaccino anti covid-19» e «di conoscere quanto prima il quadro dei tempi della campagna vaccinale in città».
La richiesta segue alla preoccupazione sui tempi lunghi riscontrati nei vaccini per le persone di età superiore agli 80 anni e alla necessità di poter avviare, dal 1 marzo, le vaccinazioni tra il personale delle scuole dell’obbligo».
«Sono consapevole - ha evidenziato Bennardi - dello sforzo organizzativo che la Regione sta compiendo e dei limitati margini d’azione che il presidente Bardi ha. I tempi del piano vaccinale, infatti, dipendono dall’effettiva disponibilità delle dosi che vengono gestite e consegnate direttamente da Roma. Tuttavia, ho rappresentato al Presidente la necessità di imprimere una forte accelerazione e di avere quanto prima un quadro chiaro e certo dei tempi della campagna vaccinale nel Comune di Matera».
Il sindaco, in proposito, si è detto disponibile «in una logica di leale cooperazione» per realizzare tutte le iniziative necessarie «perché possano aumentare esponenzialmente la fornitura e la somministrazione di vaccini per i nostri concittadini. «Ho anche chiesto - ha continuato Bennardi - che il presidente promuova un coordinamento fra i sindaci dei diversi Comuni coinvolti, con l’obiettivo di analizzare i dati di contagio per avere un quadro più chiaro sulle azioni da intraprendere congiuntamente. Solo con un’azione sinergica di tutti gli attori in campo - ha concluso - potremo incrementare le vaccinazioni partendo proprio dagli anziani e dalle categorie maggiormente esposte».