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Cucina pugliese e amore. La famiglia Magistà di Conversano vince «Family Food Fight», lo show su Sky

Antonio Galizia

Un ex insegnante, un ex intonachista, un cancelliere del Tribunale ed una casalinga, tutti di Conversano (Bari) e appassionati di cucina, hanno vinto la prima edizione di Family Food Fight, il cooking show trasmesso su Sky e Now Tv. I campioni sono Antonio e Massimo Magistà, 68 e 63 anni, zii di Rita (51) e Gianvito (28), nominati miglior chef amatoriali dai giudici Lidia e Joe Bastianich, e Antonino Cannavacciuolo, chef stellati.

Una vittoria celebrata nel giorno del compleanno di Rita cui è stato dedicato il trionfo. Dopo un percorso netto di cinque puntate (eliminate quattro famiglie di Rimini, Nettuno, Palermo e Bergamo), nella sesta ed ultima puntata, la famiglia Magistà ha sfidato la famiglia Raviele di Piedimonte Matese (Caserta), con un ottimo avvio: «La prima prova è stata ispirata ai segreti dei giudici – spiega una raggiante Rita – che ci ha visti impegnati nella difficile preparazione dei piatti da loro proposti, ovvero il Frico friulano, costate con cipolle caramellate e pere, e dei tubettini con crema di cavolo e vongole. Siamo stati convincenti e siamo passati subito in vantaggio». Nella seconda prova, i concorrenti sono stati chiamati a saper usare contemporaneamente tre cucine in cui sono custodite tre spese segrete e c’è stata la battuta d’arresto dei Magistà.

La «bella» ha poi segnato il trionfo. «E’ stato un momento indimenticabile. I giudici ci hanno chiesto di presentare il nostro menù della vita – dice Gianvito – i piatti che esprimono al meglio la nostra identità ai fornelli e i miglioramenti raggiunti durante il percorso. Noi abbiamo puntato sulla cucina conversanese con antipasto di moscardini fritti, tortino di cime di rapa, alici e burrata, primo di minestra a base di baccalà e broccoli, secondo di spezzatino di vitello, patate e lampascioni e come dessert le pastatelle alla ricotta, i boconotti alla crema pasticcera e le cartellate di vincotto di fichi».

Il menù, la cui preparazione è stata accompagnata da frasi in dialetto della Città dei Conti, ha stregato i giudici. «Abbiamo puntato tutto sulla Puglia e sui sapori di famiglia tramandatici da mia nonna – rimarca Rita Magistà – rivisitati con spirito innovativo». I Magistà hanno incassato l’assegno da 100mila euro con un rimpianto: «L’emergenza coronavirus ci impedisce di festeggiare nella masseria di famiglia con amici e familiari».

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