Serie A

Zanchetta fa coraggio al Lecce: «Identità chiara, avanti così»

Antonio Calò

«Cremonese e Lecce hanno il medesimo obiettivo, quello di conservare la categoria»

Ha indossato la maglia del Lecce nella seconda metà del campionato cadetto 2006/2007 (17 presenze e 3 gol), Andrea Zanchetta, ed in quello seguente (38 gare disputate e 5 reti), centrando il salto in A attraverso i playoff. Quindi, nel 2008/2009, ha preso parte al torneo di massima serie (24 partite giocate ed un “centro”), conclusosi con la retrocessione. Dal club salentino, è passato alla Cremonese, con la cui casacca ha militato per due annate, in C, per poi appendere le scarpe al chiodo. L’ex centrocampista, che conosce bene la A per averci militato anche con Inter, Chievo e Reggina, è quindi un doppio ex del team grigiorosso e di quello giallorosso, che si troveranno di fronte domani, alle 12,30, allo “Zini”.

«Cremonese e Lecce hanno il medesimo obiettivo, quello di conservare la categoria - dice Zanchetta - Entrambe sono reduci da un successo che ha dato entusiasmo all’ambiente. I lombardi hanno espugnato il terreno del Bologna, mettendo fine ad un periodo poco felice. Quello salentino ha battuto al “Via del Mare” il Torino, centrando la tanto agognata prima vittoria interna del campionato. In questo modo, sia l’undici diretto da Nicola che quello allenato da Di Francesco hanno messo da parte punti preziosi. Insomma, sul piano mentale, si presenteranno allo scontro diretto in una situazione analoga». L’ex centrocampista, oggi allenatore del Novara, approfondisce il discorso: «La Cremonese è attestata a quota 17, a metà graduatoria, il Lecce è quattordicesimo, con 13 lunghezze. Le due formazioni hanno diverse compagini alle proprie spalle, ma il cammino è ancora lungo ed irto di ostacoli. I punti in palio servono ad entrambe. Mi aspetto una sfida equilibrata ed aperta a qualsiasi risultato. Il team che dovesse spuntarla farebbe un bel passo in avanti ed otterrebbe una ulteriore iniezione di fiducia».

Zanchetta sposta i riflettori sul solo Lecce: «In avvio ha stentato un po’, ma da qualche tempo ha acquisito solidità ed una identità precisa, sulla scorta delle scelte operate da Di Francesco. L’impressione è che abbia trovato un equilibrio, che va confermato di match in match. A questo si aggiunga che dovrà riuscire a migliorare ancora. La classifica è corta ed in coda c’è la Fiorentina, che potrebbe restarci sino alla fine, ma che dispone, stante il valore della rosa, dei mezzi necessari per venirne fuori in tempi brevi, se saprà ritrovare serenità ed esprimere le sue potenzialità». Su Lecce e Cremonese aggiunge: «I salentini hanno nell’impianto di gioco, nell’organizzazione, la loro forza. Apprezzo molto Sottil e penso che possa emergere Camarda, mentre Banda, se in giornata, è il classico calciatore in grado di fare saltare gli equilibri in campo. I lombardi schierano un centrocampo folto, mentre in avanti dispongono di due punte del calibro di Vardy e Bonazzoli, che sanno fare gol».

Il club presieduto da Saverio Sticchi Damiani ha scelto la via della sostenibilità: «La proprietà legata al territorio è un valore aggiunto. Inoltre, sta dimostrando capacità gestionali. Poi ha competenza nella scelta dei calciatori sui quali puntare. Aspetto determinante quando si opera con un budget contenuto». Il Lecce sgomita per la salvezza, ma figura nella top ten per presenze allo stadio e numero di abbonati: «Questo dato non mi sorprende perché ho constatato, nelle stagioni in giallorosso, quanto sia grande la passione della “piazza” salentina. Penso che oramai sia ben chiaro a tutti i tifosi che disputare la A per una “provinciale” non sia affatto scontato e che serva la massima unione d’intenti per difendere un simile patrimonio». Delle annate trascorse a Lecce e Cremona dice: «Sono due belle realtà, che possono contare su un pubblico appassionato. Del periodo vissuto nel Salento, resta nel mio cuore soprattutto la promozione in A, centrata da protagonista, pur con il rammarico per la successiva retrocessione. In grigiorosso ero agli sgoccioli della carriera, alle prese con acciacchi fisici. Non ho potuto dare ciò che avrei voluto».

Zanchetta allena il Novara, dopo avere lavorato nel settore giovanile di Cremonese, Juventus, Alessandria, Verona ed Inter: «Ho iniziato un cammino nuovo, molto affascinante, nel quale ci sto mettendo tutto me stesso».

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