Lecce-Cosenza 3-1: riparte la corsa dei giallorossi ai playoff
NEWS DALLA SEZIONE
Lecce, Corini: «Trasformare la delusione in energia»
i più visti della sezione
NEWS DALLE PROVINCE
i più letti
L'intervista
Antonio Calò
09 Agosto 2020
Lecce - «I 14 calciatori che il Lecce ha attualmente sotto contratto, reduci dalla A, costituiscono una buona base sulla quale costruire una formazione in grado di essere competitiva in B e di lottare per il ritorno della massima serie. I punti fermi, tra di loro, sarebbero diversi. Si tratta di capire se hanno le motivazioni giuste per inseguire la risalita con la maglia giallorossa o se avranno richieste importanti da altri sodalizi. La cosa certa è che tutti sanno già cosa significhi disputare il torneo cadetto italiano, quanto sia estenuante. Molti di loro, infatti, lo hanno vinto nel 2018/2019 proprio con il team salentino». A parlare è Domenico Progna, ex difensore del Lecce nel 1980/1981 e nel 1981/1982, cresciuto nel vivaio della società giallorossa, poi passato al Campobasso, al Pisa e, per cinque stagioni, all’Atalanta.
Come valuta la scelta della proprietà di affidarsi a Pantaleo Corvino come responsabile dell’area tecnica?
«Meluso, dopo avere fatto benissimo in C ed in B, non aveva certo fatto male in A. Il Lecce è retrocesso perché, nel post quarantena, ha steccato alcuni incontri-chiave ed in particolare, sul piano del risultato, lo scontro diretto con il Genoa. Corvino è un profondo conoscitore del mondo del calcio ed un bravissimo scopritore di talenti. Ha tirato fuori giocatori di prim’ordine prima nel Lecce e poi nella Fiorentina, garantendo ad entrambi i sodalizi significative plusvalenze. Suppongo che il club presieduto da Sticchi Damiani gli abbia chiesto proprio di fare questo perché è la strada giusta per restare a certi livelli. Il professionista di Vernole ha senza dubbio le competenze e le motivazioni per riuscire nel compito che gli è stato affidato».
A guidare il Lecce in B dovrebbe essere ancora Fabio Liverani. La convince questa scelta?
«Il trainer romano ha dimostrato di essere preparato. Inoltre, sono certo che abbia imparato molto da ciò che è accaduto nel campionato di serie A da poco passato in archivio con la retrocessione. E’ chiaro a tutti che il grande handicap sia stato costituito dai troppi gol che la sua compagine ha incassato e sono convinto che in futuro saprà curare con la massima attenzione questo aspetto, apportando anche i giusti accorgimenti».
Tra i calciatori in forza attualmente al Lecce ce n’è uno al quale lei non rinuncerebbe?
«Senz’altro Petriccione. Il play è uno degli elementi intorno ai quali costruirei la formazione del futuro. So che si parla, per lui, di un interessamento dell’Udinese, ma tornare in A con la maglia giallorossa potrebbe fare la sua fortuna. Quando l’ho visto all’opera mi ha sempre impressionato positivamente ed è destinato a crescere ancora. Il capitano Mancosu ed il fantasista Falco sarebbero altri due uomini preziosi. Mi rendo conto, però, che anche per loro potrebbero arrivare le sirene del mercato. Nel gruppo attualmente sotto contratto, invece, manca un attaccante centrale di peso. Mi auguro che Corvino porti nel Salento una punta con le caratteristiche e la fame di La Mantia, il cui apporto è stato importantissimo nel 2018/2019».
LE RUBRICHE
Lascia il tuo commento
Condividi le tue opinioni su