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Pierpaolo Verri
14 Aprile 2020
Gianluca Lapadula
LECCE - La voglia di riscatto è alla base dei successi recenti del Lecce. Una tendenza che è stata confermata anche in questa serie A, momentaneamente sospesa, ma molti auspicano che possa ripartire. La voglia di stupire è stato un ingrediente fondamentale della squadra giallorossa allenata da Fabio Liverani, capace di centrare in due anni il doppio salto dalla C alla A. Come l’anno scorso in cadetteria, una rosa costruita per una salvezza tranquilla riuscì ad esaltarsi centrando la promozione diretta, anche quest’anno, nella massima serie, la voglia di rivalsa di alcuni elementi è riuscita a fare la differenza.
Ne sono un esempio le prestazioni di coloro che, alla prima vera esperienza da protagonisti in serie A, si sono dimostrati all’altezza dei più grandi palcoscenici del calcio italiano. Basti pensare alle tre reti di Marco Calderoni, il terzino goleador che ha portato ben 5 punti alla causa giallorossa con le sue marcature. Discorso simile vale per Jacopo Petriccione, che al netto di alcuni alti e bassi si è confermato un elemento duttile e importante nella rosa giallorossa. Più di tutti, in particolar modo a livello realizzativo, ha stupito Marco Mancosu. Con 8 centri in campionato è in linea con la sua media gol dello scorso anno in serie B, quando arrivò a quota 13 reti, e ha già battuto il suo record di reti nelle due stagioni in serie C con i giallorossi. Sono 3, invece, i gol siglati in campionato da Filippo Falco, mentre non si contano più, ormai, le sue magie sul campo. Il fantasista di Pulsano è stato uno dei trascinatori della squadra con le sue giocate, al punto da stuzzicare la fantasia di tanti, che lo vorrebbero nella nazionale del commissario tecnico Roberto Mancini.
Decisivo è stato poi l’apporto di quei giocatori reduci da stagioni sottotono e che hanno scelto la piazza di Lecce per dare rinnovato slancio alla loro carriera. Una scelta che si è rivelata vincente per Gianluca Lapadula, che era scomparso dai radar nelle ultime stagioni al Genoa e che nel Salento è tornato ad essere decisivo, non solo con le sue reti, ma anche grazie al suo carisma sul campo. Senza dimenticare, poi, gli ultimi arrivati in casa giallorossa. Il centrocampista Alessandro Deiola era ai margini del progetto dal Cagliari, mentre a Lecce è diventato da subito un perno del centrocampo della squadra di Liverani. Stesso discorso vale per Antonin Barak, che in un mese si è trasformato in uno dei beniamini della tifoseria giallorossa. A Lecce il ceco ha trovato le condizioni ideali, sia tecniche che ambientali, per esprimere al meglio il suo potenziale. Infine, anche Riccardo Saponara ha dimostrato di essere tornato quel talento cristallino che, fino a pochi anni fa, era visto da tutti come una delle migliori prospettive del calcio italiano. Lo scorso dicembre era finito in tribuna al Genoa, mentre in giallorosso, in appena tre partite, ha collezionato una rete (non segnava da oltre un anno) e ben tre assist vincenti. La piazza salentina, anche in questo caso, ha dimostrato di essere l’ambiente ideale per la rinascita di talenti apparentemente perduti.
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