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Antonio Calò
28 Dicembre 2018
LECCE - «Trasferta delicata, per il Lecce, quella sul terreno dello Spezia. In casa, la formazione spezzina ha sempre dato il meglio di sé, in quanto la spinta incessante della “Curva Ferrovia” si fa sentire, imponendo ai bianchi una condotta di gara arrembante. La compagine salentina, d’altro canto, sta volando, si esprime quasi sempre ad ottimi livelli e dimostra di sapere cosa debba fare in tutte le circostanze. Insomma, mi aspetto che il complesso diretto da Liverani giochi le proprie carte come ha fatto sino ad oggi, sia tra le mura amiche che in campo avverso».
A parlare è Alessandro Budel, che ad inizio carriera, dopo essere cresciuto nel vivaio del Milan, ha indossato dal 2000 al 2002 la casacca del club ligure e che, nella prima parte della stagione 2003/2004, ha quindi militato in serie A con il Lecce, in prestito dalla società rossonera, prima di trasferirsi al Genoa. In seguito, il centrocampista milanese ha vestito anche le maglie di Parma, Cagliari, Empoli, Brescia, Torino e, da ultimo Pro Vercelli, dove ha chiuso la carriera nel 2016/2017. Ora è commentatore tecnico per Dazn.
«Mi aspetto che Spezia e Lecce diano vita ad una sfida equilibrata e che provino entrambe a conquistare il bottino pieno - sostiene Budel - Il complesso ligure ha bisogno di imporsi, mentre quello salentino potrebbe considerare in termini positivi anche un pareggio che, in trasferta, in un campionato livellato come la serie B, fa classifica. Qualora dovessero vincere, invece, i salentini lancerebbero un ulteriore segnale alle big, stante il fatto che si stanno dimostrando sempre più all’altezza dell’alta classifica, incontro dopo incontro».
In sede di pronostici, gli addetti ai lavori non hanno inserito l’undici giallorosso tra i candidati alle posizioni che contano. «È così - ammette l’ex centrocampista - ma che l’organico del Lecce fosse di spessore lo si sapeva in partenza. Attraverso il direttore sportivo Meluso, infatti, la società presieduta da Sticchi Damiani ha puntato su calciatori di categoria, alcuni dei quali hanno anche centrato la promozione. Tutti uomini che, però, hanno ancora grandissime motivazioni, anche se magari dettate da situazioni personali differenti. Insomma, Liverani dispone di una rosa di qualità ed ha ricambi importanti in tutti i reparti. Personalmente conoscono bene il centrocampista Scavone e l’attaccante La Mantia, con i quali ho giocato. Sono elementi di valore, come del resto Lucioni, Falco e Mancosu, per citare solo altri tre nomi. Insomma, la squadra salentina è destinata a restare sino in fondo tra le migliori».
Con lo Spezia, Budel ha vissuto la sua prima avventura tra i professionisti, mentre con il Lecce ha esordito in A. «Alla società ligure ed a Mandorlini, il tecnico dell’epoca, devo molto perché mi hanno formato, permettendomi di crescere – sostiene – Con quella salentina ho conosciuto la massima serie ed ho fatto parte di un gruppo nel quale figuravano diversi giovani di grande caratura, come Ledesma, Vucinic, Bojinov e quel Bovo che la scorsa estate è tornato ad indossare la maglia giallorossa. Senza tralasciare uomini del calibro di Giacomazzi e Chevanton. Ci allenava Delio Rossi e non iniziammo benissimo, ma poi ingranammo. Nel mercato invernale, però, il Milan, che era proprietario del mio cartellino, mi girò al Genoa».
Il Lecce si è allenato ieri a Martignano in vista del match di domenica prossima. Il terzino Luca Di Matteo è tornato a lavorare con il resto del gruppo, mentre l’esterno basso Lorenzo Venuti ha svolto un programma differenziato. Per la mattinata di oggi è in programma una seduta mattutina, a porte chiuse, al Via del Mare, al termine della quale è prevista la partenza alla volta della Liguria.
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