Sabato 25 Ottobre 2025 | 16:37

Brindisi, chiesero pizzo da 200mila all’imprenditore: inflitti 58 anni di carcere

Brindisi, chiesero pizzo da 200mila all’imprenditore: inflitti 58 anni di carcere

 
fabiana agnello

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fabiana agnello

Brindisi, chiesero pizzo da 200mila all’imprenditore: inflitti 58 anni di carcere

I 5, giudicati con l’abbreviato, sono autori della tentata estorsione ai danni di un imprenditore che si stava occupando del rifacimento della strada provinciale 74 San Pancrazio-Mesagne

Sabato 25 Ottobre 2025, 14:12

Quindici anni e 15mila euro di pena pecuniaria a Lucio Annis (55enne di San Pietro Vernotico), 15 anni e 15mila euro a Francesco Sisto (52, originario di Mesagne ma residente a Brindisi), 12 anni e 10mila euro a Salvatore Esposito (45enne di San Pancrazio Salentino), 8 anni e 7.300 euro a Massimo Magli (49, di San Pietro Vernotico), 8 anni e 7.300 euro all’imprenditore Andrea Cava (38enne di Erchie). Queste le condanne inflitte ieri dalla gup Maria Francesca Mariano, al termine del processo abbreviato, ai cinque imputati accusati di tentata estorsione (insieme al sesto, il 44enne Tobia Parisi, difeso dall’avvocato Giancarlo Camassa, che ha optato per il rito ordinario). Il dispositivo è stato letto al termine delle discussioni degli avvocati Michele Arcangelo Iaia e Mariangela Calò, avendo la gup già ascoltato nelle udienze precedenti gli avvocati Dario Budano, Francesco Cascione, Pasquale Morleo, Mario Sisto e Orazio Vesco. Nei giorni scorsi per i cinque imputati era stata disposta la scarcerazione per cessate esigenze cautelari.

L’attività d’indagine dei poliziotti della squadra mobile di Brindisi, coordinata dalla pm della Dda di Lecce Carmen Ruggiero, partì dalla denuncia sporta nell’ottobre 2024 da un imprenditore che si stava occupando del rifacimento della strada provinciale 74 San Pancrazio-Mesagne. Gli venne chiesto inizialmente un pizzo di 200mila euro e l’assunzione di una persona da loro indicata. Alla fine venne pattuita la somma di 50mila euro. Salvatore Esposito, conoscente della vittima, sarebbe stato il mediatore degli incontri tra l’imprenditore e gli altri presunti complici.

La vittima, dopo alcuni incontri con gli estorsori, comprese chi aveva di fronte facendo una ricerca su Google. Dalla lettura degli articoli comprese che si trovava davanti a Tobia Parisi, già condannato con sentenza passata in giudicato per associazione di stampo mafioso. Così come Lucio Annis e Francesco Sisto, appartenenti alla frangia dei «mesagnesi». Così l’imprenditore si è rivolto alle forze dell’ordine, che poi hanno arrestato i sei.

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