il caso
Pioggia di cartelle pazze, cittadini in allarme a Brindisi
La denuncia dell’associazione «Dalla parte del consumatore». Il consiglio? «Conservate le ricevute di pagamento»
BRINDISI - L’amministrazione comunale, come ricordato pochi giorni fa dal comandante della polizia locale, riscuote entro i termini di legge poco più di un terzo dell’importo delle sanzioni amministrative per infrazioni al Codice della strada. Se a questo dato deludente si aggiunge anche il fatto che a molti ignari cittadini stanno arrivando, da parte della società di riscossione Creset, cartelle esattoriali per contravvenzioni risalenti agli anni 2020 e 2021 regolarmente pagate, il quadro diventa ancor più confuso.
La denuncia da parte dell’associazione nazionale “Dalla parte del consumatore”, è dettagliata e in qualche modo preoccupante, perché c’è il rischio che arrivino altri avvisi risalenti all’ultimo triennio. L’avvocato Emilio Graziuso, presidente della sezione brindisina dell’associazione, oltre a raccomandare ai contribuenti di conservare la ricevuta dei pagamenti effettuati, conferma che sempre più utenti decidono di agire in autotutela nei confronti dell’ente impositore e o avviare un procedimento giudiziario. La maggior parte delle segnalazioni pervenute all’associazione, riguarda la notifica di ingiunzioni di pagamento per sanzioni amministrative, ma molte contestazioni riguardano errati solleciti per mancato versamento di canoni Tosap e della Tari: «Già le prime istanze in autotutela hanno registrato esito positivo con lo sgravio integrale delle somme richieste - continua Graziuso - È stato accolto un ricorso in autotutela di un nostro associato al quale era stata notificata una ingiunzione di pagamento di circa 750 euro, relativa a violazioni del codice della strada degli anni 2020 e 2021 già regolarmente e puntualmente pagate. Il consumatore che decida di ricorrere in autotutela deve calcolare bene il termine per impugnare giudizialmente l’ingiunzione di pagamento riportato nella stessa».