Il caso
Brindisi, in terapia intensiva pronti i nuovi posti letto ma niente energia elettrica per le macchine
Il direttore Rini: «Il cantiere è ancora aperto». Esclusi problemi per i pazienti
BRINDISI - Assume clamore mediatico nazionale la vicenda del nuovo reparto di Terapia intensiva dell’ospedale Perrino, quasi ultimato ma inutilizzabile perché manca l’energia elettrica per far funzionare i macchinari.
I lavori al quinto piano del nosocomio brindisino sono partiti nel 2022. Dopo ritardi accumulati sulla tabella di marcia, finalmente i lavori al blocco «D1» sono terminati. Quelli al blocco «D0» sono invece in fase di ultimazione. Almeno i due terzi dei 23 posti letto progettati sarebbero dunque utilizzabili, se non fosse che gli interventi previsti per potenziare la cabina elettrica dell’ospedale sono stati appaltati a parte e stanno scontando ritardi.
Ai microfoni di «Mattino Cinque», trasmissione di Mediaset, il direttore area gestione tecnica dell’Asl di Brindisi, Sergio Maria Rini, ha spiegato che «il cantiere per il nuovo reparto è ancora aperto: a regime saranno disponibili 23 posti letto di Terapia intensiva, oltre ai 16 già esistenti».
L’ospedale Perrino, comunque, «è già attrezzato - ha sottolineato Rini - per garantire 24 posti letto: due blocchi sono al quinto piano, un altro blocco può essere utilizzato all’ottavo piano».
Riguardo ai ritardi nei lavori, Rini ha chiarito che sono legati a problemi organizzativi e soprattutto «al fatto che una zona dove sono state effettuate le opere era già utilizzata per altri servizi».
Ma come verrà risolto il problema principale, ossia quello della mancanza di energia per azionare i macchinari a servizio dei 23 nuovi posti letto? «I lavori per la cabina elettrica - ha puntualizzato il direttore Rini - sono parte di un altro intervento che abbiamo già avviato tempo addietro al fine di implementare l’apporto di energia elettrica per l’intero Perrino». I tempi? Sine die. Si vedrà.