Politica

Il «caso» dell’incompatibilità torna ad agitare Palazzo di Città a Brindisi

Redazione Brindisi

Quarta (FdI) non molla la presa: «Indaghi la Corte dei conti»

BRINDISI - Le rassicurazioni della conferenza dei capigruppo che ha escluso cause di incompatibilità prima dell’ultima assemblea civica non sono bastate. La questione dei presunti debiti con il Comune di un consigliere di maggioranza riaffiora e torna ad agitare le acque del Palazzo di città.

A lanciare l’attacco è Roberto Quarta, da tempo anima critica, spina nel fianco o «scheggia impazzita», a seconda delle interpretazioni, della coalizione guidata dal sindaco Marchionna. Il consigliere di Fratelli d’Italia punta l’indice e annuncia un esposto alla Corte dei conti perché «conduca un’indagine dettagliata al fine di valutare se vi sia stata un’incompatibilità» del collega. Quarta batte poi su un aspetto che considera ancora più importante, ovvero se lo stesso collega finito nel suo mirino fosse al corrente della situazione e nonostante questo abbia dichiarato il falso nell’autocertificazione su eventuali incompatibilità con il ruolo di consigliere. Non fa nomi ma parla di un «soggetto» che «oggi più di ieri si innalza a moralizzatore». «La permanenza di un consigliere comunale con debiti insollevati nei confronti del Comune solleva serie preoccupazioni riguardo alla sua capacità di esercitare le proprie funzioni con imparzialità e integrità - è l’affondo - L’influenza di tali debiti sulle decisioni prese in seno al consiglio comunale - sostiene - potrebbe aver compromesso l'interesse pubblico e minato la fiducia dei cittadini nell’amministrazione locale».

Eppure, va ribadito, dalla conferenza dei capigruppo era emerso che chi aveva debiti verso il Comune avesse provveduto a saldarli e che quindi non sussisterebbe più alcuna incompatibilità con il ruolo svolto in Consiglio. Ma Quarta continua a insistere, tanto da voler interessare della questione la Corte dei conti. Si dice convinto che la valutazione dei giudici contabili «sarà essenziale per fare chiarezza» e, «soprattutto», accertare «se i gettoni di presenza percepiti negli anni debbano essere restituiti». «Il tutto - aggiunge - nel corretto funzionamento delle istituzioni pubbliche e nel rispetto delle leggi».

A questo primo annuncio di un ricorso alla magistratura contabile il consigliere aggancia poi la richiesta di «verificare verificare se lo stesso era a conoscenza della propria esposizione debitoria e nonostante ciò abbia prodotto autocertificazione dichiarando il falso».

Bisognerà ora capire quale seguito avrà l’annuncio di Quarta e se l’eventuale esposto porterà agli sviluppi da lui sperati. Di certo, al momento, c’è l’esito della conferenza dei capigruppo e la ferma posizione della maggioranza in consiglio comunale: debiti saldati e cause di incompatibilità rimosse. Così, più che le carte bollate, in questa vicenda sembra pesare la questione politica. La presunta incompatibilità di un consigliere resta da dimostrare, certa è invece l’incompatibilità tra consiglieri.

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