anno scolastico in salita nel brindisino

Ceglie Messapica, 4 classi elementari ancora senza una sede, disservizi e disagi

Luca Dipresa

Sono state riportate nel plesso originario, che però è inidoneo da due anni

CEGLIE MESSAPICA - Dopo tante ipotesi e diverse valutazioni, con l’anno scolastico già iniziato, gli allievi di quattro classi per i quali non era più disponibile neanche una sede temporanea, sono stati risistemati nella aule della loro sede scolastica originaria, dichiarata inidonea già due anni fa quando, proprio per questo, si rese necessario il trasferimento temporaneo presso un’altra sede scolastica. Va assumendo i contorni di una storia kafkiana la vicenda i atto oramai da giorni a Ceglie. «Una puntuale programmazione avrebbe garantito un inizio scuola senza problemi per i bambini della scuola primaria dell’Istituto comprensivo “Lucia Palazzo” e per le loro famiglie», tuonano dalle fila dell’opposizione al Comune di Ceglie Giusy i consiglieri Resta e Giuseppe Argentiero.

Al centro della questione e delle lamentele e la collocazione di quattro classi di scuola primaria che ritornano in ambienti che nel 2021, a seguito di una relazione del responsabile della sicurezza di istituto, aveva indotto l’allora dirigente scolastico a chiudere i padiglioni B e C del plesso di via Machiavelli. Chiusura che determinò lo spostamento delle classi nella sede della scuola media «Pascoli» di via Salerno. Più di recente però è si è reso necessario liberare le aule occupate finora presso la Pascoli, per consentire anche li i lavori tesi ad ottenere la certificazione di agibilità della struttura. Ai primi di settembre si è posto quindi il problema di dove sistemate le 4 classi della primaria. Si è pensato prima ai locali della ex pretura di via Risorgimento, ma questi, inutilizzati da anni, prima di essere occupati avrebbero avuto bisogno di interventi per i quali la giunta ha stanziato 200mila euro. Problema quindi irrisolto, con l’avvio delle attività scolastiche alle porte. «Improvvisamente - dice la consigliera Resta - si decide che il padiglione del plesso di via Macchiavelli, interdetto due anni fa, può ospitare le quattro classi. Ci siamo allora chiesti - spiega la resta -: questo significa che le criticità sono state sanate? E quando? A meno che l’amministrazione Palmisano non abbia la bacchetta magica». Altra domanda: «Riteniamo che la dirigente scolastica abbia avuto rassicurazioni scritte che il padiglione interdetto dal suo predecessore fosse ora fruibile».

E, per verificare se e quando si fosse dato seguito a lavori di ripristino, la Resta ed il collega Argentiero hanno svolto ricerche per sapere se ci fosse stata una qualche determina in base alla quale l’amministrazione aveva dato corso a lavori manutentivi. L’unico documento trovato è quello pubblicato in data 12 settembre 2023 sull’albo pretorio, ossia la determina n. 717 per l’affidamento diretto dei lavori di «Manutenzione straordinaria di alcuni immobili di proprietà comunale», nel cui dispositivo tra le altre cose si dispone, «rilevata la necessità di intervenire con urgenza mediante lavori di manutenzione dei solai e delle coperture di alcune aule della scuola De Amicis di Via Machiavelli in relazione alle esigenze manifestate dal dirigente del II comprensivo, di trovare allocazione a n. 3 classi al fine di dare regolare avvio all’anno scolastico».

Da qui la domanda che i due consiglieri ora pongono: «Come è possibile che prima si spostano le classi e poi si determina che sono necessari i lavori?». E subito dopo la considerazione consequenziale: «Non possiamo non sottolineare - affermano i due esponenti di opposizione - come questa amministrazione manchi di un minimo di programmazione». E aggiungono: «Premesso che il contratto per i lavori per l’ottenimento dell’agibilità della scuola media è avvenuto a giugno, un attento sindaco ed assessore al ramo hanno avuto tutto il tempo per trovare una soddisfacente sistemazione delle classi in questione senza ridursi ai primi di settembre con soluzioni affrettate, prive di senso e che hanno solo creato disagi e lamentele». Rimane quindi insoluto il problema dell’individuazione del luogo dove sistemare le classi in questione per consentire i lavori del padiglione mai ristrutturato.

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