Il caso

Brindisi, accoltella la «concorrente» prostituta: arrestata sulla ss 7

Pierluigi Potì

Una nigeriana e una rumena se le sono date di santa ragione

BRINDISI - Dalle parole ai fatti, sino all’accoltellamento di una delle due contendenti, con conseguente arresto per tentato omicidio.

Si è conclusa in questo modo una lite tra due prostitute straniere - una nigeriana di 27 anni residente a Bari, l’altra bulgara e residente a Taviano, in provincia di Lecce - avvenuta giovedì scorso sulla complanare della strada statale 7 che collega Brindisi a Taranto.

Ad accendere la miccia tra le due, sarebbe stata una busta svanita nel nulla che conteneva effetti personali della ragazza bulgara. Quest’ultima, dopo le accuse mosse alla 27enne, ha estratto un grosso cacciavite da una borsa e si è scagliata contro la rivale, colpendola più volte al volto e al torace. Provvidenziale si è rivelato l’intervento di alcuni contadini che si trovavano nei terreni vicini, i quali hanno fermato la 26enne di nazionalità bulgara prima che si consumasse la tragedia, informando poi dell’accaduto le forze dell’ordine.

Sul posto, è giunta qualche minuto dopo una pattuglia della sezione Volanti della Questura di Brindisi: accertata la dinamica dei fatti, anche per la presenza di testimoni, gli agenti hanno tratto in arrestato in flagranza di reato la 26enne bulgara per tentato omicidio, trasferendola poi alla casa circondariale del capoluogo. La donna è stata anche denunciata per porto abusivo di oggetti atti ad offendere.

La vittima dell’aggressione, dal canto suo, è stata trasportata in ospedale con l’ambulanza del 118, ma non corre pericolo di vita.

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