L'intervista
Coke: «C’è un grande futuro per il porto di Brindisi»
«Abbiamo lavorato su tutti i fronti con impegno, esiste una grande squadra e le istituzioni sono come una famiglia»
BRINDISI - «Essere sempre pronti a rendere un servizio concreto ed efficiente a tutti i cittadini. Ho cercato di mettere in pratica tutto questo che per me è assolutamente importante. E tutto ciò è stato possibile grazie al grande merito del personale della Capitaneria di tutti i miei ragazzi e le mie ragazze dico sempre». Così il capitano di vascello Fabrizio Coke che, insediatosi il 16 ottobre del 2020, si appresta a lasciare nei prossimi giorni il porto messapico per assumere un nuovo importante incarico alla Direzione marittima del porto di Catania. In più di due anni di cose ne sono successe nel porto di Brindisi e la Capitaneria è sempre stata in prima linea con grande discrezione, ma sempre presente nel garantire la salvaguardia e la tutela di principi ed interessi pubblici inderogabili, quali la sicurezza della navigazione e l’ordinato svolgimento delle attività in ambito portuale, demaniale e marittimo.
Cominciamo dalla fine. Un episodio che ha scosso l'opinione pubblica. Solo qualche giorno fa l'incendio dell'auto del comandante della Guardia Costiera da parte di un pescatore per una contravvenzione. Quanto è difficile il vostro compito?
«È una professione così bella che è un piacere svolgerla. Essere stato il Comandante di questa Capitaneria importante con un porto notevole è stato per me un onore anche una bella occasione di lavoro. Per quanto riguarda il fatto di Savelletri si commenta da solo essendo un fatto estemporaneo ma che fa riflettere per la gravità del gesto nei confronti di un rappresentante dello Stato. Voglio ringraziare i carabinieri che hanno subito individuato l'autore e tutte le altre forze dell'ordine delle istituzioni per la vicinanza nei confronti della Capitaneria di porto».
Su quali fronti vi siete spesi di più e con quali risultati?
«Non amo dare numeri e statistiche ma posso dire che abbiamo lavorato su attività impegnative. Una di queste è il nuovo regolamento per gli accosti e gli ormeggi che era vecchio di 18 anni. Un altro fronte su cui abbiamo lavorato con grande impegno è stato quello della sicurezza in mare e della navigazione. Nel primo caso in due anni si è registrato, purtroppo, un solo decesso e su spiaggia libera, questo significa che c'è stato un grande impegno e una grande attività di prevenzione e informazione. Sull'altro versante la sicurezza della navigazione e della salvaguardia della vita umana in mare non è mai abbastanza, in questo senso abbiamo sottoposto a fermo diverse navi».
La Capitaneria ha lavorato anche su altri fronti.
«Fronti impegnativi sono stati quello della tutela dell'ambiente marino e del Demanio e della filiera della pesca. C'è stata una grande sinergia con l'Area marina protetta di Torre Guaceto, un'autentica perla da preservare, ci siamo trovati bene a lavorare col presidente Rocky Malatesta. E c'è un altro bel lavoro che sarà terminato nei prossimi giorni e spero di farlo a conclusione del mio mandato. È quasi completata la demolizione del relitto della Tenax che era in attesa 33 anni che abbiamo avviato lo scorso aprile. Abbiamo ripulito un tratto di costa da un relitto ingombrante e pericoloso grazie ad un bel lavoro di squadra».
Lo scorso febbraio vi siete misurati anche con con l'incendio della nave Euroferry Olimpia.
«Siamo stati toccati solo marginalmente da questa emergenza. Abbiamo fornito accoglienza. Brindisi è città dell'accoglienza, per fortuna i nostri concittadini sono rientrati tutti sani e salvi. È stata una esperienza emozionante poter accogliere tutti i naufraghi e ci siamo fatti trovare pronti».
Cosa ha apprezzato in questa Città?
«C'è una grande sinergia tra tutte le istituzioni dello Stato. Una grande squadra, una famiglia direi. Dal prefetto al procuratore, dal questore ai comandanti di guardia di finanza, carabinieri, vigili del fuoco, polizia locale, c'è un coinvolgimento maggiore. È bello ti senti parte di qualcosa nella città e nella provincia».
Quale futuro vede per il porto?
«Vedo un grande futuro. Ci sono tanti progetti in corso. Abbiamo lavorato all'innalzamento del cono di atterraggio riuscendo a creare le condizioni per una convivenza proficua tra porto e aeroporto. Combustibili, terminale Gnl, pale eoliche, traffico merci e passeggeri con le crociere e Grimaldi che potenzia i collegamenti con la Grecia e tutte le attività connesse alla nautica e alla blue economy. Tutte queste attività possono convivere. Brindisi può e deve mantenere la sua caratteristica di porto polifunzionale. Il futuro di Brindisi è in questo porto storico e antichissimo e dotato di un cluster portuale di primo ordine e di servizi tecnico nautici (piloti, rimorchiatori e ormeggiatori) di altissimo livello. Tutte condizioni indispensabili per continuare a crescere».