Studi
UniSalento apre corso di laurea «green» per lo Sviluppo Sostenibile a Mesagne
Attivo nell'a.a. 2021/22 con sede nella Cittadella della Ricerca e ad ingresso libero
BRINDISI - È stato presentato questa mattina, a Palazzo Granafei Nervegna a Brindisi, il nuovo corso di laurea in «Sviluppo sostenibile e cambiamenti climatici» dell’Università del Salento, alla presenza del Rettore Fabio Pollice, del Sindaco di Brindisi e Presidente della Provincia di Brindisi Riccardo Rossi, del Delegato alla Sostenibilità UniSalento Alberto Basset, del professor Piero Lionello del consiglio didattico di Scienze ambientali UniSalento, del Presidente della Fondazione CMCC - Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici Antonio Navarra e del Direttore generale di ARPA Puglia Vito Bruno. Promosso dai Dipartimenti di «Scienze e tecnologie biologiche e ambientali», «Scienze dell’economia» e «Storia, società e studi sull'uomo», il nuovo corso di laurea sarà attivato nel prossimo anno accademico e avrà sede nella Cittadella della Ricerca di Mesagne (Brindisi). Ad accesso libero al primo anno di corso, prevede il superamento di una verifica della preparazione iniziale (non selettiva). Come spiegato dal Rettore Fabio Pollice, la visione degli Obiettivi 2030 per lo sviluppo sostenibile integra tutte le componenti delle società contemporanee nel contesto di un sistema ecologico di supporto alla vita, alla crescita e al benessere, in cambiamento per la questione climatica e per le pressioni antropiche. La transizione ecologica non può prescindere da questo contesto e dalla necessità di rafforzamento di una cultura della sostenibilità che integri le conoscenze disciplinari. Da qui l’esigenza di formazione di figure professionali in grado di leggere le diverse problematiche connesse alla sostenibilità dello sviluppo, tenendo conto dell’intero insieme dei fattori che le determinano con un approccio culturale transdisciplinare. Il percorso formativo è caratterizzato da un approccio olistico, trasversale e inter- e trans-disciplinare mirato alla promozione di una nuova cultura della sostenibilità e alla formazione di nuove figure professionali, richieste sia dalle istituzioni e amministrazioni pubbliche sia dal mercato del lavoro nel privato per rispondere alle esigenze della transizione ecologica e del Green Deal dell’Unione Europea, con la possibilità di acquisire competitività a livello nazionale e internazionale.