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Fasano, li arrestava e poi li mandava dalla fidanzata avvocato: maresciallo cc accusato di abuso d'ufficio

 
Mimmo Mongelli

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Mimmo Mongelli

Fasano, li arrestava e poi li mandava dalla fidanzata avvocato: maresciallo cc accusato di abuso d'ufficio

Chiuse le indagini della procura di Brindisi: «Sono stati favoriti due legali». Il sottufficiale è stato trasferito

Martedì 01 Giugno 2021, 12:27

Un maresciallo dei carabinieri procacciava clienti a due avvocati: tutti e tre sono indagati dalla Procura della Repubblica di Brindisi.
Il sottufficiale - è emerso dall’indagine coordinata dal sostituto procuratore Giuseppe De Nozza - aveva il «vizio», quando arrestava o denunciava una persona, di suggerire a questa il nome dell’avvocato da nominare. Il nome era sempre lo stesso, ovvero quello di una professionista a cui il maresciallo era - ed è - sentimentalmente legato. L’avvocatessa in questione sistematicamente veniva affiancata nella difesa da un altro avvocato del foro di Fasano. La cosa, a quanto pare, è andata avanti un bel po’ di tempo sino a quando un altro avvocato non si è insospettito e ha segnalato la cosa al diretto superiore gerarchico del maresciallo. E’ partita l’indagine, che è stata svolta dagli stessi carabinieri. L’Arma ha gli anticorpi per fronteggiare questo tipo di (eventuali) storture: prima ancora che gli accertamenti fossero conclusi, il sottufficiale in questione è stato trasferito.

Chiuse le indagini, il pm titolare del fascicolo ha fatto notificare ai tre indagati il relativo avviso. I reati che vengono ipotizzati a loro carico sono abuso d’ufficio e falsità ideologica commessa da un pubblico ufficiale in atti pubblici. Nel corso degli accertamenti gli investigatori hanno documentato sette presunti episodi illeciti. Agli atti di indagine ci sono i verbali delle dichiarazioni rese da sette persone arrestate o denunciati dal maresciallo in questione, che hanno riferito agli investigatori che il sottufficiale gli aveva indicato il nome del difensore da nominare. Così facendo - è in estrema sintesi la conclusione a cui è giunto il pm - il maresciallo avrebbe procurato un ingiusto profitto alla sua compagna e, indirettamente, anche al collega a cui l’avvocatessa era solito associarsi nelle difese.

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