la protesta
Brindisi, «rider» scioperano per i loro diritti: il 26 nessun ordine
L’obiettivo è inviare un messaggio forte alle piattaforme online e portarle al tavolo delle trattative per firmare
BRINDISI - Lo sciopero era nell’aria. E ora c’è una data. Il 26 marzo, come in tutta Italia, anche i riders brindisini si fermeranno e da ieri hanno iniziato ad informare i loro clienti di non effettuare alcun ordine per quella data. In seguito all'inchiesta della Procura di Milano, che ha contestato e sanzionato le piattaforme di consegna online che non intendono riqualificare i rapporti di lavoro da autonomi a collaboratori coordinati e continuativi con tutte le tutele dei dipendenti, la rete nazionale «Rider X i diritti», di cui fanno parte le organizzazioni sindacali di diverse città, insieme ai sindacati confederali, ha organizzato una giornata di mobilitazione per venerdì 26 marzo.
Da ieri anche a Brindisi la Cgil NIdiL ed il Gruppo Rider hanno iniziato a distribuire ai propri clienti, oltre all'ordine, un volantino in cui gli utenti che hanno apprezzato il servizio di consegne a domicilio vengono invitati a non effettuare alcun ordine. L’obiettivo è quello inviare un messaggio forte alle piattaforme online e portarle a sedersi al tavolo delle trattative per firmare un (Contratto collettivo nazionale) Ccnl per queste nuove tipologie di lavoro.
All’inizio del mese i riders brindisini si erano riuniti nel piazzale della Camera del lavoro con i segretari generali della Cgil Antonio Macchia e NIdiL Cgil Brindisi Luciano Quarta per pianificare le iniziative di lotta da mettere in campo. Secondo i due segretari, dopo la sentenza che ha portato a sanzioni per 733 milioni di euro facendo emergere le condizioni di 60.000 riders, questi ultimi «andrebbero assunti e messi sotto contratto, il contratto dovrebbe garantire tutele come compenso orario, ferie, malattia, maternità/paternità, indennità per lavoro notturno e festivi, oltre a coperture assicurative, dispositivi di sicurezza gratuiti in dotazione, formazione obbligatoria e tutele previdenziali».