LA TRAGEDIA
Brindisi, in fin di vita al Perrino l'uomo ustionato dalla moglie
Il cinquantenne ha subito una operazione di chirurgia plastica per limitare le ustioni che riguardano l’80% del corpo. Tentato omicidio, l’accusa a carico della 51enne
BRINDISI - Ha sfregiato il marito con l’acido muriatico lunedì pomeriggio in pieno centro cittadino: la situazione si aggrava per entrambi i coniugi, ma su fronti differenti.
Sul fronte della salute fisica, adesso sono gravissime le condizioni di Rosario Almiento, cinquantenne che lotta con la morte nel reparto di Rianimazione dell’ospedale «Perrino» di Brindisi dopo aver subito, martedì mattina, un intervento di chirurgia plastica atto a porre qualche limite alle ustioni da acido che hanno interessato l’80% della suo corpo.
Sul fronte giudiziario, invece, si aggrava la posizione della moglie, Claudia Longo, coetanea del marito, che ha messo in atto l’insano gesto e che, arrestata lunedì in tarda serata e piantonata nella stanza 100 dello stesso ospedale con un’acclarata sofferenza psicologica, non è più indagata per lesioni gravissime ma per tentato omicidio aggravato. A questa conclusione è giunto il sostituto procuratore Francesco Carluccio, che coordina le indagini condotte dalla Squadra mobile della Questura brindisina guidata dal vice questore Rita Sverdigliozzi. L’aggravarsi della posizione giudiziaria della donna probabilmente risiede nella circostanza che recava con sè, nella borsetta il flacone di anticorrosivo acquistato giorni prima.
Tutto ha avuto inizio lunedì pomeriggio, per strada, probabilmente nel corso di un litigio, con la donna che ha sfregiato il marito, versandogli addosso un flacone di acido muriatico. I coniugi, infatti, erano usciti da casa per fare la spesa a bordo di una Fiat 500 e il «fattaccio» è avvenuto in via Pace Brindisina, nei pressi di un supermercato al quartiere Commenda, non lontani da via Appia, dal carcere mandamentale e dall’Oratorio dei Salesiani.
Da una prima ricostruzione sembra che la donna sia scesa dall’auto e, con il marito seduto al posto di guida, gli abbia versato addosso il contenuto del flacone. «Aiutatemi sto bruciando, datemi l'acqua», avrebbe urlato l’uomo, perfettamente cosciente, cercando riparo nel negozio, con i passanti che - allertati i soccorritori del 118 - hanno provveduto a buttargli addosso dell’acqua. In quegli attimi di trambusto, un ispettore della Digos fuori servizio è riuscito a bloccare la donna, nei pressi dell'auto e costei non ha opposto resistenza, mentre il marito veniva trasportato in «codice rosso» presso l’ospedale «Perrino». Anche per la donna c’è stata la necessità di cure mediche per le ustioni alle mani e, in considerazione del fatto che avesse anche la febbre alta, a scopo precauzionale, per lei è scattato il protocollo anticovid. Il tampone eseguito sulla donna è risultato negativo, mentre le condizioni dell’uomo si andavano ulteriormente aggravando tanto che è stato sottoposto ad intervento chirurgico ed ora è in pericolo di vita.
Intensa fin da subito l’attività di indagine condotta dalla Squadra mobile della Questura, che già nella nottata di lunedì aveva provveduto ad arrestare la donna, ora piantonata in ospedale e con un certificato malessere psicologico, che starebbe orientando gli investigatori verso l’ipotesi di un dramma familiare dettato dalla instabilità psicologica. L’uomo, infatti, lavora nel settore della sicurezza, la donna non ha un'occupazione fissa e dalle indagini sarebbe emerso che nel menage non vi sarebbero episodi di maltrattamenti o violenza tali da destare preoccupazione, mentre la donna, da qualche tempo, aveva bisogno di un sostegno psicologico.