Il fenomeno

Canosa, scatta l’allarme per i lupi: boom di segnalazioni a Loconia

ANTONIO BUFANO

I residenti richiedono urgenti misure di contenimento: la presenza dei predatori si sta intensificando nelle campagne

CANOSA - Nelle campagne di Canosa si accentua l’allarme lupi. I segnali sono inequivocabili: si sta, infatti, intensificando la presenza di vari esemplari di lupo, che nottetempo si aggirano nelle campagne della frazione di Loconia. Ne sono stati avvistati alcuni perfino nella borgata.

Boom di segnalazioni Aumentano, infatti, le segnalazioni, giunte sia da parte degli imprenditori agricoli, sia dai residenti, che riferiscono della presenza dei pericolosi predatori nelle aree rurali: gli animali sono stati notati mentre erano probabilmente in cerca di cibo. Con l’aumento degli avvistamenti, è conseguente pure l’aumento dei timori tra la gente del posto. Non a caso, sono ormai numerosissime le richieste di misure di contenimento giunte allo scopo di scongiurare «il pericolo di lasciar morire i pascoli e costringere le famiglie ancora rimaste – denunciano gli abitanti - ad abbandonare la borgata». Da generazioni, infatti, tali nuclei popolano le aree rurali più difficili, dove l’allevamento è l’attività principale, ma sono pure presenti tanti giovani che faticosamente sono tornati per ripristinare la biodiversità perduta con il recupero delle storiche razze pugliesi, come la pecora «gentile» di Altamura o la «moscia» leccese. La presenza dei lupi nelle ore notturne nei campi e nella stessa frazione è diventata insostenibile ed è necessario, pertanto, trovare la soluzione al problema «in tempi rapidi», come richiedono i residenti della frazione.

Da tempo, oramai, si è resa necessaria una continua vigilanza sui greggi e le mandrie, al fine di proteggerli dagli attacchi, poiché recinzioni e cani da pastore non sono sufficienti e spesso vengono addirittura sbranati.

Allarme della coldiretti «La resistenza degli agricoltori è al limite – spiega in una nota la Coldiretti Puglia – ed è urgente trovare nuove modalità di azione che permettano di organizzare in maniera più efficace un sistema di gestione di questi animali predatori, che non sono più specie in via di estinzione». A tale situazione si aggiungono i problemi di sovrappopolamento di numerose altre specie selvatiche: dai cinghiali agli storni, dai cormorani alle lepri fino ai pappagalli verdi, che si moltiplicano in una situazione di assoluta mancanza di adeguate misure di programmazione, necessarie per evitare il conflitto con il lavoro agricolo.

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