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Oggi chiude Corso Vittorio Emanuele: Barletta «spaccata» tra pro e contro

 
Giuseppe Dimiccoli

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Giuseppe Dimiccoli

Oggi chiude Corso Vittorio Emanuele: Barletta «spaccata» tra pro e contro

La riunione in extremis convocata l’altro giorno in sala giunta con le associazioni di categoria di fatto non ha portato ad alcuna novità

Sabato 09 Marzo 2024, 12:00

BARLETTA - Muro contro muro. Da una parte l’amministrazione comunale che da oggi e per tutti i sabati, domenica e festivi ha deciso di chiudere dalle 9 alle 23 Corso Vittorio Emanuele nel tratto da via Consalvo da Cordova a via Nazareth, dall’altra un buon numero di commercianti che per protestare sulla decisione presa senza tener conto delle loro necessità hanno deciso di protestare con le vetrine spente e listate a lutto e saracinesche abbassate.

E ora nella battaglia si inserisce anche l’Ordine dei medici Bat che con il suo presidente prende una posizione netta.

Si inasprisce sempre di più lo scontro considerando che proprio il sindaco Cannito aveva precisato che «Abbiamo già fatto quattro riunioni e il provvedimento mi è chiesto dai cittadini. I commercianti accettino il cambiamento come avviene nelle città limitrofe».

Affermazioni bollate come «false» dalle associazioni di categoria come Commercio e Le Strade dello Shopping che hanno rimarcato come «non ci sia stata alcuna condivisione del progetto senza tener conto di una soluzione per i parcheggi e decongestionare il traffico delle zone circostanti».

La riunione in extremis convocata l’altro giorno in sala giunta con le associazioni di categoria di fatto non ha portato ad alcuna novità.

«Ribadiamo che vogliamo una area pedonale attrezzata. Non basta una transenna e una pianta. Ci è stato assicurato che ci saranno parcheggi e navette ma nulla di certo in merito ai tempi e questo ci preoccupa», ha dichiarato Francesco Piscardi de Le Strade dello Shopping.

In merito alla vicenda del corso chiuso, il medico barlettano Benedetto Delvecchio, presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri della Provincia di Barletta Andria Trani, pur «non volendo entrare nella polemica che si è scatenata» interviene al fine di fornire un contributo sotto il profilo medico-sociale.

«Il rapporto 2023 di Legambiente spiega che decresce molto lentamente l’inquinamento atmosferico nelle città italiane mettendo a rischio la salute di cittadini - sottolinea Delvecchio -. E’ vero? L’Organizzazione Mondiale della Sanità afferma che quasi tutte le città italiane sono esposte ad inquinanti che superano le soglie consentite. Senza entrare in ulteriori dettagli tecnici basta qui dire che l’inquinamento ambientale costituisce un grave problema di salute pubblica ed un recente studio pubblicato su Chest, la più autorevole rivista internazionale di pneumologia, individua oltre 13mila voci di correlazione tra inquinanti e patologie respiratorie, sempre qui vengono segnalate correlazioni tra inquinanti e diabete, malattie immunitarie e della pelle ed altro ancoraA.

«Esiste una comprovata evidenza di rapporti tra inquinamento e malattie e altri studi dimostrano una correlazione tra inquinamento e malattie neuro-psichiatriche quali demenza, autismo, Parkinson e depressione».

«Conviene qui fermarsi e richiamare tutti coloro che si occupano a vario titolo di cosa pubblica a mettere da parte le polemiche e ad adottare misure stringenti ed urgenti di contenimento del traffico veicolare, adozione di mezzi di trasporto adatti per dimensioni alla città e soprattutto elettrici, di sviluppo delle aree verdi, di monitoraggio degli inquinanti ambientali, di incentivazione della sensibilizzazione alla tutela dell’ambiente nella scuola di ogni ordine e grado, di prevedere città pedonali altro che chiusura di un tratto stradale. Qui si tratta di tutelare un bene primario: la salute di oggi e di domani», ha concluso il presidente Delvecchio.

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