BARLETTA - Uffici del commissariato di Barletta senza climatizzatori, un agente che avverte un malore mentre è in servizio nell’ufficio denunce e la dirigente che ne dispone la chiusura anticipata. È quanto riferiscono i sindacati della polizia di Stato, Siulp e Silp Bat, commentando quanto accade nel commissariato barlettano dove «da qualche anno un guasto dovuto al motore dell’impianto di raffreddamento e di riscaldamento rende impossibile la climatizzazione degli ambienti lavorativi» con i poliziotti che vivono «un inferno, date le elevate temperature di questo periodo», sostiene Domenico Chiechi, segretario provinciale del Silp Cgil Bari e Bat.
«Siamo seriamente preoccupati per la salute di tutti i colleghi che prestano sevizio a Barletta dove un intero stabile è privo di condizionatori e la situazione sta diventando insopportabile. Chi ci rimette non è solo il poliziotto ma tutta l'utenza», prosegue. «C'è stato il caso della chiusura anticipata dell’ufficio denunce perché l’unico collega in servizio ha accusato un malore dovuto alle alte temperature», aggiunge Chiechi evidenziando che «sarà impossibile prima dell’estate risolvere la situazione. La politica fa solo proclami sulla sicurezza ma quanto accade a Barletta ci fa capire dove siamo». Il segretario apprezza «lo sforzo dei colleghi e del questore Roberto Pellicone che hanno portato condizionatori e ventilatori portatili ma non basta».
Umberto Moscatelli, segretario per la Bat del Siulp, paragona la dirigente che ha disposto la chiusura dell’ufficio a Evita Peron, «perché non ha ritenuto più dignitoso sia per i suoi collaboratori ma soprattutto per i cittadini, permanervi grondanti di sudore a causa delle elevatissime temperature degli ambienti, privi di impianto di climatizzazione perché fuori uso per il quarto anno consecutivo». Per il segretario si colgono "la sensibilità e il coraggio delle decisioni della dirigente, che ha dimostrato ancora una volta, con umanità e sensibilità, il profondo attaccamento al suo ruolo, alla Polizia di Stato, ai suoi collaboratori e ai cittadini».