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La SP2 Andria-Canosa riaperta solo a tratti

 
Davide Suriano

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Davide Suriano

La Sp2 tra Andria e Canosa

La Sp2 tra Andria e Canosa

Gli operai sono tornati al lavoro per sistemare gli ultimi dettagli, tra barriere di protezione e segnaletica stradale. Da completare resta solo il secondo stralcio

Domenica 07 Agosto 2022, 12:36

ANDRIA - Un tratto è stato aperto e la sensazione è che la prossima settimana si procederà ad una fruibilità più ampia della nuova arteria stradale.

La strada provinciale 2 Andria-Canosa inizia a diventare realtà, dopo lunghi mesi di attesa. Da qualche ora è stato aperto in toto il tratto tra la rotatoria per Montegrosso e il cavalcavia, in direzione Andria. Da lì in poi si ritorna sulla complanare, mentre nell’altro senso di marcia la strada resta interdetta.

La prossima settimana potrebbe essere quella utile per una apertura totale della nuova arteria stradale, totalmente ammodernata, e che ora è stata anche adattata in prossimità dello svincolo per Montegrosso, con la rotatoria creata ad hoc per ovviare al progetto iniziale che non prevedeva alcuna uscita per la borgata andriese.

E’ stato questo, di fatto, il motivo di tanti ritardi. Lo scorso 12 luglio la situazione è stata definitivamente sbloccata con la determina dirigenziale del settore viabilità e lavori pubblici della Provincia BAT che ha dato il via libera alla perizia di variante con le indicazioni per la predisposizione della rotatoria provvisoria che darà l’accesso a Montegrosso.

Proprio in questa settimana appena trascorsa gli operai sono tornati al lavoro per sistemare gli ultimi dettagli previsti, tra barriere di protezione e segnaletica stradale. Potrebbe essere davvero l’ultimo tassello prima della riapertura totale.
Da completare resta il secondo stralcio dei lavori e cioè gli ultimi 500 metri di raccordo con il raddoppio già effettuato in direzione Canosa. L’unico tratto che resterà cantiere e che comunque non frenerà la riapertura al traffico dei nuovi dieci chilometri della Sp2.

Tra progetto preliminare, quello definivo, la sottoscrizione dell’appalto e i lavori, sono trascorsi circa 10 anni. Un tempo infinito. Un percorso ad ostacoli in cui sono state tante le perizie di variante, ma soprattutto la questione dell’accesso a Montegrosso, in pratica non previsto. Un grave errore che necessitava (necessariamente) di urgente rimedio.

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