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Scontro treni ad Andria, processo senza pace: saltano anche i «nuovi giudici. Ma forse non si riparte da zero

 
Redazione on line

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scontro tra treni

Dopo il precedente cambio di collegio, nuova doccia fredda. Appello alle parti per «salvare» gli atti finora acquisiti ed evitare di ricominciare tutto da zero.

Mercoledì 09 Settembre 2020, 18:29

Cambierà di nuovo il collegio di giudici del Tribunale di Trani dinanzi al quale si sta celebrando il processo sullo scontro tra due treni della Ferrotramviaria avvenuto il 12 luglio 2016 sulla tratta fra Andria e Corato, in cui persero la vita 23 persone e altre 51 rimasero ferite.

Dopo la ricusazione dei precedenti giudici avvenuta circa un anno fa, quando il processo era appena iniziato, il presidente del collegio giudicante Antonio De Luce, che presiede anche il Tribunale di Trani, ha annunciato oggi, al termine dell’udienza, che dal prossimo 23 settembre sarà sostituito per impegni legati all’ufficio di presidenza e per motivi personali.

Lo stesso De Luce ha chiesto alle parti che quando saranno chiamati a farlo, dinanzi al nuovo collegio, prestino il consenso alla rinnovazione degli atti. Il rischio, infatti, è che in caso di mancato consenso il processo possa tornare indietro. Le parti a quanto si apprende da fonti forensi - sarebbero orientate a salvare ciò che fino ad ora si è fatto in aula.

Nel processo sono imputate la società Ferrotramviaria e 17 persone fisiche, tra dipendenti e dirigenti dell’azienda, dirigenti del Ministero dei Trasporti e dell’Ustif, accusati a vario titolo di disastro ferroviario, omicidio colposo e lesioni gravi colpose, omissione dolosa di cautele, violazione delle norme sulla sicurezza sul lavoro e falso.

Sono costituite come parti civili la Regione Puglia, i Comuni di Corato, Andria e Ruvo di Puglia, associazioni e familiari delle vittime. Ferrotramviaria, Ministero dei Trasporti e Regione Puglia sono stati citati anche in qualità di responsabili civili.

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