Trani - La casa del nonnetto assegnata in via ufficiale all’occupatore seriale di immobili del Comune. Si chiude così nella maniera più inattesa, ma forse allo stesso tempo più logica, il cerchio di due storie che avevano caratterizzato l’emergenza abitativa in città negli ultimi anni.
Siamo in via Olanda e l’appartamento si trova al terzo piano di una palazzina popolare. Al suo interno, fino al 20 giugno 2018, aveva vissuto un anziano il quale, dopo essere finito in ospedale, si vide la casa occupata abusivamente da una famiglia disagiata. L’appartamento restò a lungo in mano agli abusivi, che poi furono fatti sgomberare il 22 novembre 2018 solo a seguito dell’intervento della forza pubblica, impiegando un centinaio di operatori.
Nel frattempo, però, l’uomo aveva rinunciato al suo diritto e, da lì a poco, addirittura morì. L’Arca fece blindare l’appartamento nell’attesa dell’assegnazione al primo beneficiario utile in graduatoria. Lo scorso anno se ne evitò in tempo una nuova occupazione abusiva dopo che ignoti avevano già dissaldato i sigilli con la fiamma ossidrica.
Parallelamente, e già alcuni anni prima, aveva preso forma la figura del capofamiglia di un nucleo formato da ben cinque minori. I sette avevano occupato per due volte la casa natale di Giovanni Bovio (prima al primo piano e poi al piano terreno), poi la casa del custode della scuola media Bovio ed infine - e tuttora - la casa del custode della scuola elementare Papa Giovanni XXIII, chiusa da un anno e mezzo per pericolo di crollo.
A cavallo fra fine 2019 ed inizio 2020 il Comune di Trani aveva emanato due indagini di mercato per l’individuazione di un immobile in locazione passiva ad uso abitazione privata, che sarebbe stata utilizzata proprio da quella famiglia.
Nessuno però ha mai risposto a quel doppio bando ed a quel punto il dirigente del Settore servizi sociali, Alessandro Attolico, ha inviato una richiesta di disponibilità di un immobile per uso abitativo all’Agenzia del demanio di Puglia e Basilicata, alla Regione Puglia, alla Provincia Bat, senza ottenere alcun riscontro.
Poi, però, si è fatta avanti l’Arca Puglia sollecitando il Comune di Trani all’assegnazione dell’alloggio rimasto libero in via Olanda e dandone comunicazione alla stessa agenzia: da qui la decisione di assegnare proprio quell’alloggio alla famiglia in questione.
Il giudice minorile aveva da tempo confermato l’affidamento dei minori al Servizio sociale di Trani, disponendo il collocamento dei cinque figli, tutti minori, insieme con la madre, presso idonea struttura, ma che tale collocamento cessasse immediatamente in caso di reperimento di idonea abitazione.
Secondo quanto ricostruito dalla giunta comunale prima dell’emanazione dei due bandi andati deserti, «la situazione economica del nucleo familiare non consente allo stesso di reperire una soluzione abitativa in autonomia».
Inoltre, e soprattutto, «si è verificata nel tempo l’impossibilità di accogliere il nucleo familiare da parte della rete familiare - si legge nella delibera dell’esecutivo - e l’eventuale allontanamento della prole, ed in particolare del minore con disabilità, dalle figure genitoriali potrebbe essere dannoso per tutti i minori».
Peraltro, il servizio affidatario ha sempre cercato di supportare il nucleo familiare con i mezzi a disposizione, «ma la eventuale collocazione dei minori assieme alla madre, se disponibile, in struttura protetta, in assenza di indicazioni temporali, rappresenterebbe un notevole e gravoso esborso economico per l’amministrazione comunale - si legge nel provvedimento -, in considerazione delle tariffe regionali per l’accoglienza da parte delle comunità».