La manifestazione
Trani, cane trascinato dall’auto: gli animalisti all’attacco
La richiesta è che l’animale sia sottratto alla custodia del proprietario
TRANI - Una manifestazione animalista ad Andria sabato 29 tra le 14 e le 18, per chiedere con forza che il cane trascinato per chilometri da un’auto sulla vecchia Statale 16 fra Trani e Barletta, lo scorso 19 giugno, sia sottratto alla custodia del proprietario, che abita proprio in quella città.
Organizzatore dell’evento è Enrico Rizzi, presidente del Nucleo operativo italiano tutela animali onlus e promotore del Partito animalista, recentemente in lizza alle Europee. Obiettivo, «fare pressione sulle istituzioni affinché tolgano immediatamente il cane alla famiglia responsabile dell’efferato gesto».
L’idea della trasferta ad Andria è nata «a seguito dell’eccezionale mobilitazione sui social - fa sapere Rizzi -: chiederemo di concretizzare l’azione scendendo in piazza, perché solo così potremo essere ascoltati, come già accaduto in passato». Rizzi ha previsto due partenze di pullman, uno da Roma ed uno da Brindisi, ma invoca partecipazione da parte della gente, anche con mezzi propri. Il fatto che si arrivi direttamente ad Andria è perché, all’esito della denuncia formalmente sporta presso la Procura della Repubblica dal consigliere comunale Raffaella Merra, dal sindaco, Amedeo Bottaro, e dall’assessore all’ambiente, Michele di Gregorio, è risultato che il proprietario del veicolo (di cui era stata mostrata la targa nel video che riprendeva l’episodio) effettivamente è lo stesso del cane: si tratta di un cittadino andriese, che quel giorno era nell’auto con sua moglie.
Al veterinario presso cui condussero subito l’animale ferito dopo che furono fermati dall’autrice del video, che riuscì a superarli e bloccarli, riferirono che avevano legato momentaneamente l’animale al bagagliaio della loro vettura, dimenticandosene poi nel momento in cui erano ripartiti. Una giustificazione che, secondo Rizzi, «non regge poiché, se da una parte si dichiara di amare alla follia quel cane, dall’altra è impossibile che non una, ma addirittura due persone se ne dimentichino al momento di ripartire con la vettura, trascinandoselo dietro di sé».
Tali circostanze, peraltro, dovrà chiarirle l’autorità giudiziaria, nelle cui mani adesso è il fascicolo relativo all’accaduto, e che ascolterà gli interessati, l’autrice del video e raccoglierà elementi per ricostruire le circostanze alla base del deprecabile episodio.
A detta di Rizzi, «è inconcepibile che gli stessi animalisti, a fronte delle giustificazioni rese dal proprietario del cane, si siano divisi tra innocentisti e colpevolisti».