Droga e armi in centro
Trani, aggredito l'inviato di Striscia la Notizia Brumotti
Molti residenti hanno manifestato la loro solidarietà nei confronti dei sospettati di attività illecite
La Procura della Repubblica presso il tribunale di Trani era stata informata già all’indomani della registrazione del pezzo (avvenuta lo scorso 18 marzo) di quanto accaduto in via Alvarez in occasione della discesa a Trani dell’inviato di Striscia la notizia Vittorio Brumotti.
L’ex campione bike trial si era recato in un locale nel quale, su segnalazione, si supponeva si spacciassero sostanze stupefacenti.
Non si è ancora a conoscenza se l’ufficio del procuratore Antonino Di Maio abbia formalmente aperto un fascicolo ed iscritto nel registro degli indagati uno o più soggetti, sia per la presunta aggressione ai danni dell’inviato, sia per quanto egli stesso ha documentato realizzando il servizio.
Il pezzo è andato in onda l’altra sera su Canale 5. Brumotti dapprima manda un complice presso quel locale, per un abboccamento con l’uomo ritenuto spacciatore, il quale gli prospetta una serie di proposte e relativi prezzi.
Oltre la droga, emerge anche una disponibilità di armi, grazie ad un amico che mostra una Smith & Wesson malridotta, ma dichiarata perfettamente funzionante.
Brumotti torna poi sul posto, dichiarandosi insieme con le telecamere, ed a quel punto lo scenario cambia: l’uomo sembra cadere dalle nuvole e l’amico tende a defilarsi per non essere inquadrato.
Il presunto spacciatore è una vecchia conoscenza delle forze dell’ordine, il fornitore della pistola è un’ex guardia giurata, rimasto senza lavoro con altri colleghi dopo che la cooperativa per cui prestava servizio ha perso un importante appalto.
Quanto alla presunta aggressione, di cui tutta Italia aveva parlato all’indomani della registrazione del pezzo, le immagini documentano che l’uomo sfila bruscamente il casco, sormontato da una telecamerina, dal capo di Brumotti, ma non gli sferra né schiaffi, né pugni, né calci: ciononostante, dopo l’arrivo dei carabinieri, Brumotti, non inquadrato dalle sue telecamere, viene condotto al Pronto soccorso dal 118, scortato dai carabinieri, per farsi refertare un trauma cranico.
Colpisce, al contrario, la reazione di molti residenti della zona e astanti nel frattempo radunatisi sul luogo: in molti solidarizzano con i responsabili, piuttosto che con l’inviato del Tg satirico e le forze dell’ordine.
I carabinieri mantengono il riserbo su quanto accaduto e successivi sviluppi, ma confermano che quel luogo, così come tutto il territorio, è regolarmente monitorato sia da loro, sia dalle altre forze dell’ordine.
Brumotti, quindi, più che scoprire qualcosa di inedito, ha rivelato in tutta Italia uno spaccato di malaffare di cui già l’autorità giudiziaria era perfettamente a conoscenza. Resta da comprendere dove finisca la cronaca e dove cominci la spettacolarizzazione.