Sabato 06 Settembre 2025 | 15:57

In Basilicata un piano per contrastare le malattie degenerative

 
ANTONELLA INCISO

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ANTONELLA INCISO

I  Basilicata un piano per contrastare le malattie degenerative

In sette mesi oltre 150 casi in più, ed ora scatta l’allarme

Domenica 06 Aprile 2025, 13:49

Oltre 150 nuovi pazienti in sette mesi. L’incidenza della diagnosi di demenza in Basilicata cresce. Lo dicono i numeri. Secondo le risultanze del Fondo demenze 2021-2023 al 31 marzo dello scorso anno i nuovi pazienti con diagnosi di demenza sono stati 358 su 1117 persone valutate (l’incidenza maggiore è stata nel Materano). Da marzo ad ottobre, invece, sono stati 153 i nuovi pazienti a cui è stata riscontrata la diagnosi su 598 persone valutate. Numeri importanti a cui si aggiunge anche che dal 2023 sono stati stimati 10683 casi di demenza nella fascia d’età uguale o superiore ai 65 anni e 224 casi di demenza compresi nella fascia d’età 35-64 anni, il che rende possibile stimare il numero di persone con demenza in 8975 casi (con un rapporto femmine - maschi è pari a 1,3) . E proprio queste cifre hanno spinto la Regione ad avviare un Piano triennale di attività con l’obiettivo di arrivare ad una diagnosi precoce della malattia.

Un piano importante, incentrato anche sulla telemedicina. Il Piano, “con l’obiettivo di potenziare la diagnosi precoce del disturbo neurocognitivo e di programmare interventi di telemedicina tesi ad assicurare la continuità delle cure nei diversi setting assistenziali”, è stato approvato dalla Giunta regionale nei giorni scorsi e punta ad arrivare non solo alla scoperta precoce della malattia ma anche ad una assistenza più capillare grazie alla telemedicina. “Per le caratteristiche orografiche della nostra Regione - con una superficie di cui il 46,8 per cento è montano, il 45,2 per cento è collinare e solo l’8 per cento è pianeggiante- costituita da tanti piccoli comuni di montagna, con una viabilità difficoltosa e considerata la grave carenza di strutture semiresidenziali, avere la possibilità da parte del familiare di interfacciarsi da remoto tramite la telemedicina con un sanitario dei Cdcd può rappresentare un grosso beneficio” viene evidenziato nella delibera di Giunta. In particolare, viene precisato come “la disponibilità di questi nuovi strumenti per la diagnosi ed il monitoraggio a distanza permetterà di ridurre drasticamente i costi dell’assistenza, fornirà un puntuale appoggio alle famiglie dei pazienti con demenza e limiterà il rischio legato all’accesso in ospedale di persone così fragili”.

Per rendere concreto, poi, il progetto sul potenziamento della diagnosi precoce del disturbo neurocognitivo – oltre alla diffusione di interventi di telemedicina tesi ad assicurare la continuità delle cure - è previsto “l’acquisto di apparecchiature sanitarie, il consolidamento del rapporto con i servizi delle cure primarie e la prosecuzione delle osservazioni dei soggetti con diagnosi di problemi cognitivi fino all’eventuale conversione a demenza”. Insomma, interventi precisi per fronteggiare un problema sanitario che in Basilicata come in Italia cresce con il passare degli anni, impattando non poco non solo sulla qualità di vita dei pazienti ma anche sulla quotidianità delle famiglie. Di qui, la spinta alla diagnosi precoce e ad una assistenza legata anche ai nuovi mezzi tecnologici.

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