in Basilicata

A Potenza allarme tra caporalato e reati minorili

francesco casula

Il pg D’Alterio: «Prevale la logica del branco». La presidente Casale: organici non adeguati. Nel distretto sono in servizio solo 110 magistrati sui 131 previsti. Carenti i controlli pubblici per prevenire incidenti sul lavoro

POTENZA - Aumento dei reati di allarme sociale tra i minorenni, scarsa sicurezza sul lavoro, controlli carenti e infine un caporalato particolarmente diffuso. È la fotografia scattata dal procuratore generale di Potenza Armando D’Alterio sulla situazione lucana e in particolare nelle tre procure: quella del capoluogo, quella di Matera e quella di Lagonegro.

Nel suo intervento D’Alterio ha spiegato in modo chiaro che anche se la criminalità minorile del distretto non è stata interessata da gruppi organizzati, si registra «l’aumento dei reati di forte allarme sociale, come i furti in abitazione, i furti con strappo ai danni di soggetti anziani, le rapine, lo stalking». Ma anche vicende legate allo spaccio di stupefacenti e lesioni «azione - si legge nel documento - di più persone riunite, che manifestano una sorta di “logica del branco”». Ma tra i minori lucani sono purtroppo in aumento anche le truffe ai danni di persone anziane.

D’Alterio ha poi posto l’accento sul fenomeno sempre crescente degli infortuni sul lavoro sottolineando come esista in Basilicata «in modo diffuso, un atteggiamento d’ingiustificata e grave violazione delle norme a tutela della salute dei lavoratori e della sicurezza sul lavoro, determinata dalla volontà di tagliare costi e aumentare così i profitti».

In particolare nella relazione si evidenzia come causa degli infortuni anche mortali sia da ricercare nella «nefasta abitudine di utilizzare, sempre per risparmiare sui costi di produzione, lavoratori non addestrati, privi di qualsiasi preparazione professionale, che non hanno frequentato corsi di formazione e che non vengono avviati a tali corsi». Infine la stoccata alle autorità: «anche i controlli pubblici in tale direzione - ha tuonato il pg potentino - sono carenti».

E a proposito di lavoro e manodopera, l’altra emergenza di cui ha parlato D’Alterio è quella del caporalato come «frutto di attività del crimine organizzato»: anche in Basilicata le vittime, costrette a vivere in luoghi fatiscenti e sottopagate, spesso provengono dal Nord Africa o dall’estremo oriente e in particolari da Paesi come India e Sri Lanka. Prima di giungere nel territorio italiano, si legge nel documento, «sono state soggette alla tratta di esseri umani con finalità di sfruttamento lavorativo, dovendo pertanto destinare buona parte di miseri guadagni a ripagare coloro che ne hanno effettuato il trasporto dal paese di provenienza». Una vera e propria emergenza da combattere anche facendo leva sulla collaborazione delle vittime. «Essenziale diviene pertanto il ricorso alle norme premiali che consentono alle vittime di tratta, in caso di collaborazione con la magistratura inquirente di ottenere dal Questore i permessi di soggiorno che legittimano la loro presenza sul territorio italiano».

La presidente facente funzioni della Corte d'Appello, Lucia Casale, ha denunciato «carenze di organico, sottodimensionamento dei vari uffici del distretto, vacanze degli uffici direttivi e semidirettivi ma anche mancanze di giudici ordinari che si protraggono per molti mesi e che incidono sui risultati»: risultano in servizio solo 110 magistrati sui 131 previsti. Alla cerimonia lucana hanno partecipato Genantonio Chiarelli e Rosa Patrizia Sinisi, in rappresentanza rispettivamente del Csm e del ministero della Giustizia.

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