BARI - L’altra faccia del maltempo che indubbiamente crea disagi è rappresentata dagli invasi che si riempiono. Le piogge (e la neve) di questi giorni (e che proseguiranno anche nelle prossime ore), è il caso di dire, sono una manna dal cielo. Basilicata e Puglia, insomma, dopo settimane in cui lo spettro della siccità ha fatto molta paura (con tanto di razionalizzazione della fornitura in alcuni territori) tirano un sospiro di sollievo.
«Il livello delle tre dighe è in netto miglioramento», spiega Luigi Decollanz, presidente di Acque del Sud, società partecipata dal ministero dell’Economia subentrata nelle funzioni di Eipli (Ente per lo sviluppo dell’Irrigazione e la trasformazione fondiaria in Puglia, Lucania e Irpinia), e che si occupa della gestione, dell’esercizio e della manutenzione di grandi opere idrauliche, agendo sostanzialmente come fornitore all’ingrosso di acqua non trattata, per usi potabili anche per gli acquedotti Pugliese e Lucano. L’acqua che arriva nelle case pugliesi e lucane parta da qui il suo lungo viaggio attraverso il servizio idrico integrato.
Acque del Sud gestisce anche le tre importanti dighe del Pertusillo, di Monte Cotugno e del Camastra. «La prima ha quasi raggiunto il livello dello scorso anno: siamo intorno ai 56 milioni di metri cubi, rispetto ai 59 milioni dello stesso periodo dello scorso anno», spiega Decollanz. Quanto all’invaso di Monte Cotugno a Senise, «sta soffrendo un po’, attualmente siamo a circa 70 milioni di metri cubi l’anno, 90 milioni in meno rispetto all’anno scorso, ma l’importante flusso d’acqua di queste ore ci fa ben sperare nei prossimi giorni». La diga ricordiamo, serve il sud della Basilicata, in particolare la zona di Policoro e anche la Puglia. Da qui arriva l’acqua necessaria a fare funzionare gli impianti di Acciaierie d’Italia a Taranto. La situazione più critica è quella della diga del Camastra, invaso da cui arriva l’acqua a Potenza (capoluogo e provincia) dove di recente la mancanza di acqua ha creato non pochi disagi alla popolazione. «Siamo intorno a 2,7 milioni di metri cubi, ma considerando che due mesi fa eravamo arrivati a soli 200mila metri cubi, la risalita è significativa. Se pioggia e neve continuano così, confidiamo di potere raggiungere un livello di 3 milioni e di tornare presto alla normalità» conclude Decollanz.