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Ecomafia di Legambiente, a Potenza e Matera exploit del traffico di rifiuti; preoccupa quello del cemento

Ecomafia di Legambiente, a Potenza e Matera exploit del traffico di rifiuti; preoccupa quello del cemento

 
alessandro boccia

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alessandro boccia

Ecomafia di Legambiente, a Potenza e Matera exploit del traffico di rifiuti; preoccupa quello del cemento

Calano complessivamente i reati ambientali ma crescono, in maniera preoccupante, quelli connessi allo smaltimento ed al traffico illecito dei rifiuti

Sabato 14 Dicembre 2024, 14:29

POTENZA - Calano complessivamente i reati ambientali in Basilicata, ma crescono, in maniera preoccupante, quelli connessi allo smaltimento ed al traffico illecito dei rifiuti. E’ una fotografia in chiaroscuro, quella restituita dal “Rapporto Ecomafia 2024. Le storie e i numeri della criminalità ambientale in Italia” redatto da Legambiente e presentato a Potenza dal presidente della sezione lucana Antonio Lanorte.

“Ci sono segnali positivi da incoraggiare rafforzando il sistema di ‘legalità organizzata’, ma le criticità sono sempre presenti in una Regione in cui ci sono ancora 2,2 reati ambientali al giorno”, hanno spiegato i responsabili regionali dell’associazione che hanno chiamato al confronto rappresentanti delle forze dell’ordine, della magistratura, del sistema di protezione ambientale e degli enti locali.

Stando ai dati contenuti nel report, riferiti al 2023, nella classifica generale delle illegalità ambientali la Basilicata si colloca al 15°posto (migliorando quindi di una posizione rispetto al 2022, con una riduzione del numero totale dei reati (805 contro 1003). I crimini accertati rappresentano il 2,3% del totale nazionale, anche questo dato in miglioramento rispetto al 2022 (3,3%). Valore tuttavia elevato se rapportato alla popolazione residente, ma su questo aspetto va sempre tenuta presente l’attività di contrasto delle forze dell’ordine sul territorio regionale. I controlli effettuati sono infatti pari a oltre il 3% di quelli fatti in totale in Italia (quasi 50.000, mentre nel 2022 erano stati 44.400 circa). Rispetto al 2022 diminuisce il numero delle persone denunciate (da 815 a 611), mentre il numero dei sequestri è costante (da 100 a 93). In aumento costante il numero di illeciti e sanzioni amministrative (in totale oltre 4300).

A livello provinciale rispetto al 2022 migliora sia la posizione di Potenza , passata dal 15esimo al 26° posto nella graduatoria italiana, che della provincia di Matera (dal 22esimo al 32esimo). In diminuzione rispetto al 2022, i reati nel ciclo del cemento 341 nel 2023, erano 545 nel 2022; balza agli occhi la situazione della città capoluogo: quasi 1 reato ambientale su 4 in Basilicata è commesso nella Provincia di Potenza nel settore del ciclo del cemento.

Migliorano anche i dati riferiti agli illeciti contro la fauna che rappresentano lo 0,5% dei reati totali del settore in Italia, ma peggiorano quelli relativi agli incendi boschivi e di vegetazione con 240 reati accertati nel 2023 mentre l’anno precedente erano stati 255. A preoccupare sono però i numeri relativi allo smaltimento ed al traffico illecito di rifiuti in zone, come quelle lucane, confinanti con regioni che hanno il top nel trafico clandestino dei rifiuti speciali, come la Campania (se ne stanno pagando le conseguenze anche in Puglia).

Nel 2023 sono state accertati 190 reati contro i 160 dell’anno precedente, raddoppiano quasi le persone denunciate; (248). Dati che richiamano la necessità di non abbassare la guardia davanti ai reati ambientali.

“Oggi chi indaga ha efficaci e importanti strumenti, primo fra tutti la legge sugli ecoreati approvata a maggio 2015- ha aggiunto Enrico Fontana, responsabile dell’Osservatorio ambiente e legalità di Legambiente- ma c’è ancora molto da fare anche a livello europeo. Per questo è fondamentale che l’Italia recepisca quanto prima la direttiva europea sulla tutela penale dell’ambiente”.

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