È innegabile. In Basilicata il costo della vita è più accessibile che nel resto d’Italia, ma attenzione a considerarla «isola felice del risparmio». Nonostante i costi dei beni energetici stabili, in questi mesi è in aumento la spesa complessiva delle famiglie lucane e si prospetta, infatti, una stagione «calda» sul fronte dei prezzi, specialmente a causa della tariffa dei rifiuti e degli aumenti nel settore alimentare (con tagli e rinunce). In cima ai prodotti considerati a «peso d’oro» ci sono pane e olio extravergine d’oliva. A dirlo è Federconsumatori Basilicata. Nel dettaglio, le famiglie, dovranno far fronte a una stangata di 2.970,35 euro, +45,65 euro rispetto all’autunno 2023 (in cui si erano già registrati notevoli aumenti). Tra le altre voci di spesa di questo conto salato le bollette, riscaldamento, materiale scolastico e salute (con visite e accertamenti posticipati al rientro dalle vacanze estive).
«Le famiglie – dichiara alla Gazzetta il presidente dell’organismo di tutela, Michele Catalano - tendono a mantenere il loro livello di consumo relativamente stabile, anche se ci sono fluttuazioni temporanee nel reddito, poiché decidono quanto consumare in base al reddito che considerano sostenibile nel tempo. Pertanto, il dato secondo cui non vi è stata una maggiore domanda nonostante i dati positivi su occupazione (aumentata) ed inflazione (diminuita) si spiega solo se viene letto unitamente ad altro». Lente d’ingrandimento sull’Istat, dove si rileva che la variazione dell’indice dei prezzi al consumo è in salita anche rispetto ai prezzi dello scorso anno (già elevati per gli aumenti dei costi di energia e materie prime).
«In Basilicata – evidenzia Catalano - a luglio scorso la variazione rispetto allo stesso mese del 2023 è stata pari a +1%. Oggi i due elementi “macro” di incertezza sono la precarietà del lavoro e la paura della tenuta del sistema pensionistico». Quanto e quando si percepirà in età avanzata? «Le aspettative sul reddito futuro influenzano notevolmente la decisione sui consumi. Con un lavoro precario le aspettative non possono essere alte e poi c’è l’esigenza di risparmiare per la vecchiaia». Terzo elemento: l’aumento del sovraindebitamento delle famiglie e delle imprese. «Più del 25% delle famiglie italiane – prosegue Catalano - è a rischio di cadere in povertà assoluta, a causa dell’erosione del potere d’acquisto dovuta all’inflazione e all’aumento dei costi del debito. E poi, i crediti deteriorati nel sistema bancario italiano sono circa 173 miliardi di euro e questo genera l’effetto moltiplicatore con azione delle società di recupero. Bisogna attenzionare questi fattori anche sul territorio lucano. Se vogliamo dati migliori - conclude il presidente di Federconsumatori Basilicata – si lavori su questi aspetti. Dall’imprenditore che deve puntare sul lavoro stabile, alla pianificazione finanziaria in ottica pensioni del consulente. La politica che indirizzi risorse ai redditi più bassi e tecnici “controllori” degli operatori finanziari».