POTENZA - Angelo Chiorazzo va avanti sulla strada della candidatura a governatore della Basilicata, nonostante da Roma arrivano sussurri sulla caccia aperta ad un altro candidato presidente che tenga insieme il campo largo. Gli stracci volati nella direzione regionale dem, il no al suo nome da parte dei pentastellati, i mal di pancia dei minori non hanno scalfito la volontà dell’imprenditore di correre per la guida della Regione. Lui tace. Non rilascia dichiarazioni ma dal suo enturage fanno sapere che non ci sarà «alcun passo indietro» anche se «è pronto a ricominciare da capo in un dialogo sui programmi e sulla composizione del campo con tutti», restando «in fiduciosa attesa che ci sia unità di intenti». Il campo largo, però, non c’è. Piuttosto, in Basilicata si registra uno stallo che pesa sulle forze politiche del centrosinistra che, fra poco più di due settimane, dovranno presentare le liste.
A Roma, invece, si starebbe lavorando per cercare una mediazione che tenga tutti dentro. Una mediazione che possa ricomporre le spaccature e provare, con il campo progressista unito, a strappare al centrodestra la guida della Regione. Le diplomazie, dunque, sono al lavoro per tentare di trovare una soluzione per tenere dentro Pd e Movimento cinquestelle ma anche Chiorazzo ed i centristi che potrebbe essere ammaliati dalle sirene del fronte conservatore. Un lavoro facile a dirsi ma non semplice a farsi, considerato che il presupposto è partire da un nuovo nome per il candidato governatore. Il che conferma la «caccia al candidato» che si starebbe consumando. Questo mentre in Basilicata se da un lato i pentastellati sono alle prese con le autocandidature per le regionali (che saranno sottoposte al voto degli iscritti) dall’altro nel Pd si registra l’appello alla responsabilità dell’ex vice segretaria regionale del partito ed ex segretaria provinciale Maura Locantore che si è dimessa dalla direzione regionale del partito per «non aver condiviso le modalità con cui si è proceduto al voto nell’ultima direzione e non si è voluto accogliere il monito di Davide Baruffi e Igor Taruffi a riaggiornare la direzione regionale per provare a costruire la necessaria sintesi politica del centrosinistra».
Intanto, se il centrosinistra aspetta il centrodestra guidato dal governatore uscente Vito Bardi lavora a pieno ritmo alla formazione delle liste ed all’allargamento del perimetro della coalizione con gli occhi puntati sui centristi, in particolare su Italia Viva e su Azione. Il partito di Calenda, ieri, nel corso della direzione regionale avrebbe dovuto sciogliere la riserva sull’alleanza ma non l’ha fatto rinviando la decisione ai prossimi giorni.