POTENZA - Unire il benessere delle comunità con la salvaguardia del territorio, senza dimenticare una prospettiva di sviluppo a lungo termine. Sono ambiziosi gli obiettivi del Piano paesaggistico regionale di Basilicata, avviato nel 2020, i cui primi risultati, già recepiti in Giunta con un’apposita delibera, sono stati presentati a Potenza dall’assessore all’Ambiente, Cosimo Latronico, e parte del team di esperti della Regione che ha lavorato alla sua stesura. «Il lavoro impegnativo sul Piano paesaggistico regionale portato avanti dai tecnici e condiviso con i ministeri della Cultura e dell’Ambiente, rappresenta una diagnostica perfetta che analizza tutte le risorse che compongono il nostro territorio per immaginarlo non solo in termini di conservazione e tutela, ma anche in una prospettiva di sviluppo - ha spiegato ieri l’assessore - una lettura puntuale sui nostri borghi e le aste fluviali, ma anche sulle coste e sui percorsi storici e le architetture rurali, ci consente di considerare il nostro territorio un valore su cui continuare a investire per creare nuove opportunità, soprattutto oggi che il paesaggio è considerato un elemento che esprime pienamente la storia e la cultura dei luoghi, come ci insegna il fenomeno del turismo delle radici».
Sette le Regioni italiane (Sardegna, Puglia, Toscana, Friuli, Piemonte, Lazio e ora anche Basilicata) che sino ad ora si sono dotate del Piano, «in linea con il Codice del paesaggio 2004 - ha precisato l’architetto Anna Abate - il nostro lavoro ha riguardato 1300 beni culturali, monumentali e architettonici, 32 aree di notevole interesse pubblico, 21 laghi e invasi artificiali, 697 aste fluviali, 20 parchi e riserve nazionali e regionali, 762 aree coperte da foreste e boschi, 2 zone umide, lo strato vulcanico del Vulture, oltre a 62 siti della Rete Natura 2000, 100 geositi, 100 tra masserie e mulini, 120 fontane e lavatoi e 160 alberi monumentali».
Già disponibile on line, sui canali ufficiali della Regione, la documentazione prodotta dal team di tecnici per l’elaborazione del Piano che sarà definitivamente approvato dal Consiglio regionale, una volta concluso l’iter che prevede la conclusione del procedimento relativo alla Valutazione ambientale strategica e la convocazione della Conferenza di pianificazione, per avviare il confronto con le amministrazioni comunali e provinciali e le associazioni ambientaliste.
«Il piano paesaggistico, attraverso l’importante lavoro di ricognizione racconta la storia di un territorio ricco di risorse naturali che nel passato non è riuscito a tenere il passo con lo sviluppo di altre aree del Paese - ha aggiunto ieri Roberto Tricomi, direttore generale del dipartimento Ambiente, Territorio ed Energia - quando quella corsa allo sviluppo è diventata frenesia per molti territori e ha finito per divorare le culture e le vocazioni locali saturandone la bellezza il ritardo della Regione Basilicata si è trasformato in occasione. La tranquillità dei nostri borghi e la loro vivibilità, le tradizioni agricole, le risorse naturali non soffocate dall’antropizzazione - ha concluso - ci consegnano una nuova occasione».
Con il Piano paesaggistico, lo ricordiamo, si persegue la finalità di tutela, sia in qualità di conservazione e preservazione che di uso e valorizzazione, di specifiche categorie di beni territoriali quali territori montani, lacustri, vulcani, fiumi, territori costieri, parchi e riserve, boschi e simili.