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Basilicata, più servizi e spazi di aggregazione per accrescere l’appeal di Unibas

Basilicata, più servizi e spazi di aggregazione per accrescere l’appeal di Unibas

 
giuseppe sabia (video Massimo Brancati)

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giuseppe sabia (video Massimo Brancati)

Basilicata, più servizi e spazi di aggregazione per accrescere l’appeal di Unibas

Oggi la Camera del Lavoro territorio Cgil presenta una ricerca sul rapporto tra Unibas e contesto urbano

Martedì 26 Settembre 2023, 15:08

27 Settembre 2023, 18:01

Una maggiore interazione tra territorio e Università. Una sorta di corrispondenza biunivoca tra città e ateneo per esprimere al massimo le potenzialità di entrambe. È la riflessione di fondo che alimenta una ricerca condotta dalla Camera del Lavoro territoriale Cgil di Potenza sull’integrazione tra bisogni degli studenti, politiche universitarie e rigenerazione urbana. Il dossier sarà presentato oggi, alle 10, nell’aula magna Dimie dell’Università degli studi di Basilicata (polo di Macchia Romana). Interverranno, tra gli altri, Vincenzo Esposito, segretario generale Cdlt Cgil Potenza, Rosanna Salvia, segretaria Cdlt Cgil Potenza, Gianna Fracassi, segretaria generale Flc Cgil, il sindaco di Potenza, Mario Guarente e il rettore Ignazio Mancini.

Il sindacato ritiene che non sia più rinviabile la messa a punto di una strategia condivisa di sviluppo «che renda effettivamente la città di Potenza una città universitaria e non solo una “città con l’Università”. L’urgenza di questa riflessione poggia, inoltre, sul drammatico scenario che va delineandosi per effetto del combinato disposto della crisi demografica che interessa il nostro Paese e soprattutto il Mezzogiorno, destinata a peggiorare nei prossimi decenni, e dell’acuirsi dei divari territoriali che da anni caratterizzano la condizione sociale ed economica del nostro Paese, che potrebbero registrare una ulteriore recrudescenza se il disegno di legge quadro sull’autonomia differenziata dovesse effettivamente andare in porto.

In questo quadro che va delineandosi diventa sempre più importante il ruolo che l’Ateneo svolge non solo all’interno della città ma in tutto il contesto regionale, provando a dare una risposta ai problemi strutturali che caratterizzano il nostro sistema scolastico ed universitario, significativamente riconducibili a disuguaglianza nell’accesso, basso numero di laureati e alto tasso di emigrazione intellettuale».

Il tema dello sviluppo delle università s’incrocia inevitabilmente con quelli dello spopolamento e della denatalità. La ricerca mette in evidenza come gli atenei del Mezzogiorno, più colpiti dal calo demografico e meno capaci di attrarre studenti da territori lontani, sembrino essere condannati a perdere iscritti già nei prossimi 10 anni, con una dinamica che diviene poi via via più pesante, al punto da mettere a rischio la stessa sussistenza di alcune università.

Di qui la necessità di trovare delle contromisure per aumentare l’appeal dell’ateneo, rendendolo sempre più attrattivo. Naturalmente è necessario intervenire su due livelli, quello nazionale e quello locale. In generale si parla da tempo di incrementare l’attrattività degli atenei periferici soprattutto attraverso l’attivazione di protocolli di intesa con atenei internazionali. Inoltre sarebbe opportuno che ci si «europeizzasse» sempre di più: a guardare l’offerta formativa del prossimo anno accademico - 190 nuove lauree richieste, di cui oltre 90 magistrali - la spinta su lauree europee è evidente. Accanto all’aspetto puramente didattico, occorre anche intervenire sui servizi e sulla residenzialità degli studenti. Guardando «a casa nostra», la ricerca della Cgil ci dice che è prioritaria, per gli studenti, la necessità di avere a disposizione spazi di aggregazione, preferibilmente collocati all’interno della città. Tra le altre proposte l’attivazione di una «Carta servizi» che consentirebbe non solo di offrire un servizio agli studenti definendo una scontistica per l’accesso a determinate attività commerciali e a contenitori culturali ma servirebbe anche a rafforzare il legame tra la comunità studentesca e la città stessa.

Occhi puntati anche sulla questione abitativa degli studenti: la ricerca mette in evidenza una debolezza tanto nella residenzialità pubblica (il numero di alloggi per studenti è esiguo) quanto in quella privata (affitti alti). L’attenzione alla condizione abitativa - secondo la Cgil - deve essere inquadrata sia come imprescindibile componente del diritto allo studio sia come possibile motore di economie urbane, in ragione dei flussi di risorse economiche legate alle spese relative alla permanenza in città. Il modello diffuso su tutta la città è preferibile a quello di residenzialità in «Case dello studente»: la presenza degli studenti universitari in tutte le zone di Potenza - a parere della Cgil - potrebbe innescare meccanismi virtuosi.

È urgente, secondo il sindacato, anche una riprogrammazione della mobilità urbana che tenga conto del peso che la popolazione universitaria svolge nell’organizzazione urbana, per via dei flussi generati, degli spostamenti imposti, degli itinerari e delle pratiche di mobilità che si aggiungono in modo significativo alla domanda dei residenti. In tal senso la Cgil suggerisce alcuni strumenti che potrebbero rivelarsi strumenti utili: ticket integrato, bigliettazione agevolata o gratuita, un collegamento, ad intervalli di un’ora, tra Francioso – viale Marconi – Galleria Italia unita - Gallitello – viale Verrastro – Poggio tre Galli – Don Bosco – via Perugia – Macchia Romana Unibas. E, infine, il prolungamento dell’orario di funzionamento delle scale mobili, soprattutto durante il week end. 

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