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«Nessuno vuole fare il medico qui», la situazione in Basilicata

 
Antonella Inciso

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Antonella Inciso

«Nessuno vuole fare il medico qui», la situazione in Basilicata

Rocco Paternò, presidente Ordine dei Medici Potenza

«E chi si laurea fuori non rientra»

Mercoledì 09 Agosto 2023, 11:13

«La Basilicata è poco attrattiva per i giovani medici». Rocco Paternò, presidente dell’Ordine dei medici e chirurghi della provincia di Potenza, parla senza fare giri di parole. La carenza di medici è un problema che denuncia da anni. Senza soluzione. Il rischio, però, è che se l’andamento continua così i camici bianchi in Basilicata diventeranno sempre più delle mosche bianche. «Tutti lo sanno, lo diciamo da anni - spiega - i giovani laureati non rientrano. Si laureano fuori e rimangono nelle regioni dove si sono laureati. Questo vuoi per condizioni migliori della regione, vuoi per quello che offrono le strutture. È poco attrattiva la Basilicata rispetto ad altre regione».

Un’analisi impietosa che diventa ancor più pesante se si considera che anche i lucani neo laureati in medicina e chirurgia scelgono di non tornare nella terra lucana.

«Certo qualcuno rientra e quei pochi cerchiamo di riprenderli» spiega ancora il presidente Paternò. Il problema, però, è serio. E lo dimostrano i numeri. «Basti pensare che l'anno scorso abbiamo fatto il concorso per il corso triennale per i medici di medicina generale e su 25 posti si sono presentati 20 concorrenti e dieci hanno accettato - commenta ancora il presidente dell’Ordine - Ci sono paesi lucani che non hanno guardia medica e altri che l'hanno il sabato e la domenica. Ci sono paesi che non hanno il medico di medicina generale per cui i cittadini sono costretti a spostarsi . È una situazione drammatica. Anche il 118 ha pochi medici e poco personale. Il problema è questo. I concorsi si fanno anche, ma i medici delle regioni vicine che si presentano stanno sei mesi a e poi vanno vai».

Insomma, pochi camici bianchi, concorsi che vanno deserti o quasi e personale che arriva e poi sceglie di andare via.

Servono soluzioni e tra quelle ipotizzate dal presidente dell’Ordine di Potenza c’è quella di impiegare «i giovani medici nei reparti ospedalieri e farli specializzare successivamente con l’obbligo di rimanere nella regione 10 anni. Inoltre, occorre facilitare l’ingresso dei tirocinanti e fare in modo che gli specializzandi al terzo anno di specializzazione possano accedere ai concorsi ospedalieri ed alla fine della specializzazione vengano assunti».

La svolta potrebbe essere la specializzazione al terzo anno, quindi. Ma non solo. I medici di medicina generale potrebbero rimanere oltre i 72 anni. «Si potrebbe fare un bando per recuperare i medici in pensione oltre i 72 anni» aggiunge Paternò, non nascondendo che «la sanità è diventata particolarmente problematica». «I medici cercando di andare quanto prima in pensione e molti cercano di lasciare il pubblico per andare nel privato» conclude il presidente.

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