Territorio

Basilicata ripopolata con i borghi-albergo: come cambia il turismo

Massimo Brancati

Prende corpo il programma del distretto Terre d’Aristeo. Spinoso, Sarconi e Pomarico sono i primi paesi a partire con i lavori di recupero di vecchie case ed edifici storici

Un monumentale magione (Palazzo Caputo) a Spinoso (Potenza) con parco annesso e il Palazzuolo Romano sede nell'800 della «Scuola Romantica Spinosese» che diventerà una residenza a 5 stelle; un borgo-albergo nel centro storico di Sarconi (Potenza) con il recupero e la riqualificazione di una sessantina di case dismesse; un albergo diffuso nel centro storico di Pomarico (Matera) con 150 unità abitative (9mila metri quadrati), spa, biblioteca, teatro, palestra, ristorante. Sono solo alcuni degli esempi di cosa diventerà la formula di «turismo esperenziale di comunità» che il Distretto Turistico Terre di Aristeo sta realizzando in Basilicata.

Alla base c’è un progetto pilota per il ripopolamento e la rigenerazione dei borghi e dei paesi lucani, che, complessivamente, riguarda almeno 2mila «unità di accoglienza turistica» prevalentemente attraverso l’adeguamento, la ristrutturazione e l’ampliamento di strutture esistenti (anche di pregio storico-architettonico) in oltre 30 paesi lucani che costituiranno specifiche «Destinazioni» del «Sistema Turistico Locale Aristeo». Un modello virtuoso di sinergia tra pubblico e privato (rappresentato dalla Rete di Imprese Xenia), diventato un simbolo per la rete di Distretti Turistici Italiani (una sessantina) che domenica prossima sarà presentato a Paestum al woorkshop per gli Stati Generali dello Smart Working nel Mediterraneo come ulteriore possibilità di ospitare otlre ai turisti lavoratori-professionisti in smart working.

A Spinoso, dunque, tornerà a vivere Palazzo Caputo dove nell’800 era attiva una delle più importanti e prestigiose scuole del meridione: diventerà l’«hub» dell’accoglienza turistica in Val d’Agri. «Abbiamo l’ambizione di trasformare il piccolo borgo da “bella cartolina tridimensionale” in luogo di accoglienza per il turista del terzo millennio - dice il sindaco Pasquale De Luise -. Il paese – aggiunge – è un belvedere naturale sul lago di Pietra del Pertusillo, una delle cornici naturali più affascinanti della Val D'Agri e ha conservato un centro abitato in maniera intelligente».

A Pomarico con l’albergo diffuso si punta a far diventare il borgo una delle porte di ingresso a Matera e al Materano per estendere i flussi turistici da e per la Città dei Sassi. «Abbiamo sempre sollecitato – afferma il sindaco Francesco Mancini - pacchetti di soggiorno in grado di prolungare sul territorio la permanenza dei visitatori a Matera che è ancora limitata a 2-3 giorni, con buona parte degli stranieri che si fermano anche mezza giornata per la visita ai Sassi. Due gli obiettivi principali: rilanciare il dedalo di vicoli e case dismesse o che hanno bisogno di interventi di restauro nel borgo antico per favorire il ripopolamento; una innovativa proposta di attrazione ed ospitalità turistica».

A Sarconi, invece, è stata scelta la strada, già percorsa in altri centri anche del Sud, del borgo-albergo. «Abbiamo acquisito una sessantina di case per il recupero e la riqualificazione – spiega il sindaco Giovanni Tempone – senza stravolgere l’assetto urbanistico del borgo antico. Un’operazione di rivitalizzazione del paese che si apre a nuovi residenti».

Terre di Aristeo nel supportare sindaci ed imprese che investono direttamente, inoltre, vuole dare una mano al Ministro Fitto a spendere i soldi del Pnrr. «Il coordinamento nazionale Distretti Turistici che ha sollecitato un Tavolo al Ministro del Turismo Santanchè per una cabina di regia sulle risorse da destinare al turismo con i programmi Fesr e Fondo di Coesione estendendola al Pnrr che di fatto taglia fuori il turismo – spiega Saverio Lamiranda, ad Terre di Aristeo e segretario del Coordinamento Distretti - sostiene proposte di facile attuazione.

Si tratta di tradurre in azioni la consapevolezza che il settore turistico garantisce un impatto economico immediato e duraturo sul territorio, specie in chiave di rigenerazione dei paesi e quindi di stop allo spopolamento, ed è in grado di assorbire una quota parte dei finanziamenti destinati ad altri ambiti che sono in evidente difficoltà, sempre in coerenza con le finalità e gli obiettivi del Pnrr. Tra le aree di intervento che abbiamo individuato: il recupero dei centri storici da trasformare in alberghi diffusi, unità abitative di ospitalità di qualità; digitalizzazione e innovazione, al servizio del settore turistico; sostenibilità ambientale attraverso investimenti in infrastrutture verdi, mobilità sostenibile e soluzioni eco-compatibili; formazione e qualificazione con programmi di formazione degli animatori turistici di comunità».

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