POTENZA - Quando si dice la sorte. Se il biglietto estratto tra filosofia, odontoiatria e tecnologie alimentari non fosse stato quello delle scienze delle preparazioni alimentari il destino di Patrizia Falabella - lucana di Lagonegro, prima studentessa dell’Unibas ed ora pro rettrice alla didattica e docente di entomologia generale ed applicata e di biotecnologie entomologiche nello stesso ateneo - sarebbe stato diverso. Quella decisione su cosa fare, affidata al caso, invece, ha segnato la sua strada. Facendola diventare un esempio per tante ma soprattutto la protagonista, con il suo gruppo, di uno studio che potrebbe avere un impatto significativo nella lotta alle malattie.
È lei, infatti, a guidare un team di 14 ricercatrici e 4 ricercatori che studiano gli insetti come modelli per creare molecole utili all’uomo. Molecole come i peptidi anti microbici individuati dai ricercatori lucani in un tipo di mosca e testati per capire quali sono attivi sui patogeni dell’uomo. Insomma, le molecole identificate e prodotte in laboratorio sono testate sui batteri. Al momento, su batteri non patogeni con risultati positivi.
In futuro su quelli patogeni. Con risvolti importanti nella ricerca delle armi necessarie a combattere virus e batteri pericolosi per l’essere umano. Armi che fornite proprio dagli insetti, a questo punto, potrebbero diventare strategiche per creare antibiotici di nuova generazione considerato che i peptidi anti microbici non producono resistenza. Ma non solo. Avrebbero anche proprietà anti tumorali e potrebbero essere utilizzati per la loro capacità di alterare le cellule tumorali rispetto a quelle sane, agendo in maniera selettiva (ambito quest’ultimo che è al centro di un altro aspetto della ricerca che viene realizzato in collaborazione con l’Irccs Crob)...