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«Gibbanza», 6 assolti in appello
sulle sentenze pilotate a Bari

 
Nicola PEPE

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Nicola PEPE

«Gibbanza», 6 assolti in appellosulle sentenze pilotate a Bari

Solo una condanna confermata. Altri 24 imputati giudici tributari, commercialisti, avvocati e imprenditori sono a giudizio con rito ordinario

Venerdì 01 Dicembre 2017, 20:27

02 Dicembre 2017, 09:29

La Corte di Appello di Bari ha assolto sei imputati e ha confermato la condanna per un altro al termine del processo «Gibbanza» su presunte sentenze tributarie pilotate. Per i giudici di secondo grado, a differenza della valutazione fatta dal Gup, la corretta qualificazione giuridica del reato è quella di corruzione in atti giudiziari e non semplice.

E’ il processo d’appello nei confronti di coloro che avevano scelto il rito abbreviato, mentre è ancora in corso quello di primo grado in ordinario nei confronti di 24 imputati, fra giudici tributari, commercialisti, avvocati e imprenditori. I fatti contestati risalgono agli anni 2008-2010.

Quattro dei cinque imputati condannati in primo grado con rito abbreviato sono stati assolti «perché il fatto non sussiste». Sono il giudice Aldo D’Innella, di Sesto Quintavalle, fratello del giudice Oronzo Quintavalle (attualmente a giudizio con rito ordinario), di Cosimo Cafagna, ex presidente dell’Associazione Nazione Tributaristi Italiani-sezione di Bari e di Vincenzo Agrimano. Ridotta la condanna a 1 anno e 4 mesi di reclusione per Francesco della Corte, consulente della società 'Giovanni Putignano e Figli srl'. I giudici hanno confermato le assoluzioni per l’ex presidente dell’Ordine dei commercialisti di Bari Giorgio Treglia e per l’allora direttore della Commissione Tributaria provinciale di Bari Giovanni Carone.

Gli imputati assolti erano difesi, fra gli altri, dagli avvocati Vito Mormando, Michele D’Oronzo, Giancarlo Chiariello, Salvatore Maggio.

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