Il 2025 si chiude con un risultato "storico» per la Fidas Bari che ha segnato «un nuovo record assoluto, superando per la prima volta il tetto delle 5.000 donazioni annue. Un traguardo che migliora il già ottimo risultato precedente di 4.926 raccolte e conferma un trend di crescita costante nel periodo post-Covid». Lo comunica la Fidas in una nota.
Di particolare rilievo - evidenzia - è il dato qualitativo della raccolta: ben 1.000 donazioni hanno riguardato l’aferesi (in particolare plasmaferesi). Questo risultato fornisce un contributo decisivo al mantenimento dell’autosufficienza regionale di sangue intero e, soprattutto, aiuta a colmare il gap ancora esistente per l’autosufficienza di farmaci plasmaderivati, una priorità sanitaria nazionale.
Il record - sottolinea l’associazione - è frutto di una strategia di prossimità che vede la Fidas protagonista nei luoghi della cultura. Fondamentale è il presidio mensile all’interno del Campus Universitario, presso il dipartimento di Matematica, che ha permesso un contatto diretto e continuo con gli studenti del Politecnico e dell’Università di Bari. Grazie anche all’opera di sensibilizzazione negli istituti scolastici, la risposta delle nuove generazioni è stata «straordinaria: nella fascia d’età compresa tra i 18 e i 34 anni si contano oltre 2.500 donatori».
Se da un lato oltre l’80% delle donazioni si svolge all’interno dei Centri Trasfusionali - con una presenza quotidiana dei volontari al Policlinico di Bari - dall’altro la Fidas mantiene saldo il suo impegno nel tessuto urbano difficile. Simbolica e concreta è l’attività in Piazza Umberto: qui le raccolte mensili in autoemoteca costituiscono un vero e proprio "presidio di civiltà».
«Questi non sono numeri freddi,» dichiara Raffaele Gelao, presidente della Fidas Bari: «Sono speranza concreta per chi ha bisogno di cure, per i trapiantati, per il contenimento della spesa sanitaria pubblica e per la crescita culturale dei nostri cittadini. Questi dati testimoniano la forza di una comunità unita. Ringrazio di cuore ogni singolo donatore, ma non ci fermeremo qui: il nostro impegno continua».















