Giovedì 04 Dicembre 2025 | 14:23

Bari, viaggio nell’ex Centrale del latte tra degrado e pericolo amianto

Bari, viaggio nell’ex Centrale del latte tra degrado e pericolo amianto

 
Rosanna Volpe

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Rosanna Volpe

Bari, viaggio nell’ex Centrale del latte tra degrado e pericolo amianto

Da oltre trent’anni promesse disattese, l’ultima si chiama «Casa di Comunità». E l’incuria aumenta

Giovedì 04 Dicembre 2025, 13:12

«Non voglio e non posso parlare. Qui siamo circondati da amianto». Sussurra poche parole, poi preferisce andar via. Nell’ex Centrale del Latte di Bari, dove pochi giorni fa sono arrivate le telecamere di Report, ora le bocche sono cucite. Il servizio andato in onda su Rai 3 ha riportato l’attenzione su un progetto – nato da un’intesa tra Comune e Asl – che avrebbe dovuto trasformare l’area, oggi occupata dal Ser e da due associazioni di volontariato, in un moderno poliambulatorio. Un progetto di fatto rimasto sulla carta.

Ma c’è dell’altro. Quella parola «amianto» sussurrata ripetutamente all’interno dell’ex centrale del latte e ribadita da chi vive a ridosso dell’area. Sul tetto una copertura d’amianto è stata predisposta una tecnica di incapsulamento che comunque prevede un monitoraggio di cui, al momento, non si ha notizia.

La Centrale del Latte di Bari nacque nel 1938. Dopo un decennio di concessione, l’impianto passò al Comune, rimanendo operativo fino al 2008, quando l’attività fu assorbita dalla Centrale del Latte d’Italia. Nel 2019 l’immobile è stato ceduto alla Asl Bari, con l’obiettivo di realizzare un poliambulatorio. Ma il primo stop è arrivato dalla Soprintendenza poiché l’edificio – pubblico e costruito da oltre settant’anni – è ritenuto potenzialmente di interesse culturale. Una volta recepite le prescrizioni e intercettati ulteriori finanziamenti tramite Pnrr, la struttura è stata inserita tra i 1.723 interventi previsti sul territorio nazionale. Nessun operaio e tanto meno nessun sopralluogo per verificare lo stato dell’immobile.

«Tutti gli edifici di quegli anni sono costruiti con l’amianto – spiega Eugenio Lombardi. La sua presenza anche nell’ex Centrale del Latte è scontata. Sono decenni che chiediamo un intervento urgente». Lombardi ricorda come già nel 1991, con il suo laboratorio urbano, fu avviata una rete di associazioni per riqualificare un’area considerata degradata già allora: «Purtroppo questa città non ha memoria. Oggi ci ritroviamo una ferita aperta nel tessuto urbano». Per oltre trent’anni richieste di intervento e promesse si sono rincorse senza mai sfiorarsi.

«Venga qui la mattina – interviene un passante – e vedrà quanti topi attraversano la strada. Arrivano tutti da lì. D’estate poi c’è un odore insopportabile». «Sono sessant’anni - racconta Vito Priore, proprietario di un negozio ortofrutticolo - che lavoro su questa strada e di progetti ne ho sentiti tanti. L’idea del poliambulatorio sarebbe stata una bella notizia». Della stessa opinione, Antonio De Nicolò, storico macellaio della zona: «Ero certo che qualcosa si muovesse. Su questa strada c’è sempre movimento, ma quello stabile è fatiscente. L’amianto? No, di questo non so nulla». Un uomo anziano aggiunge: «Sono anni che denunciamo che quel posto è pieno di immondizia e rifiuti. Possibile che nessuno venga a verificare davvero la situazione?».

Il nuovo polo sanitario, ripetutamente annunciato e finanziato con circa 10 milioni di euro tra fondi Pnrr e Fesr, ospiterà il Poliambulatorio, con Centro Prelievi, ambulatorio infermieristico, diagnostica per immagini e numerosi ambulatori specialistici. Una Casa di comunità con Anagrafe, Cup, sportelli per Assistenza Estero e Malattie Rare, Assistenza Integrativa, Ossigenoterapia, Urp e un punto ascolto per persone con disabilità e consultorio familiare. Oggi, però, tutto è fermo. Il Ser è ancora lì assieme alle associazioni di volontariato che alla spicciolata organizzano corsi di formazione.

La Asl ribadisce che il progetto non è stato abbandonato e che i lavori partiranno non appena ottenuti i nuovi fondi, anche se prima occorre verificare lo stato effettivo dell’immobile. Il Comune, intanto, annuncia un sopralluogo per valutare le condizioni igienico-sanitarie e rischi strutturali dell’area. Per quel che riguarda la presenza dell’amianto il quartiere (e non solo) attende risposte certe.

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