Il dragaggio dello specchio di mare tra i circoli Vela e Barion potrebbe finalmente arrivare… in porto. Parola del neo presidente dell’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico meridionale Francesco Mastro a margine dell’evento “BlueEconomy, Bari porta d’Oriente”, organizzato dal quotidiano Il Secolo XIX. «Con il Comune - spiega Mastro - siamo al lavoro per acquisire la concessione demaniale sul “Porto vecchio” per restituire alla città le condizioni migliori di navigabilità di un luogo iconico e da anni in sofferenza per i fondali molto bassi. L’Autorità di sistema ha i fondi che Palazzo di Città non ha a disposizione e può contare su procedure meno burocratiche e più snelle. L’obiettivo è completare il dragaggio entro la fine del 2027. Ce la possiamo fare». Un salotto sul mare che potrebbe finalmente rinascere dopo decennio di attesa, con evidenti ricadute positive sul turismo e sull’immagine di tutta la città, lì dove oggi, con la bassa marea la navigazione è complicata anche per i gommoni.
Tra le novità, il fronte urbanistico. «Stiamo iniziando il piano regolatore portuale, abbiamo già approvato il Piano sostitutivo di sicurezza e stiamo mettendo a punto tutte le professionalità che dovranno concorrere alla redazione - spiega Mastro -. Conto di portarlo a termine con gli stessi tempi eccezionali di Brindisi, dove ci sono voluti cinque anni. La speranza è di poterlo approvare entro la fine del mio mandato».
E sulla disperata ricerca di spazi, Mastro punta sulle zone aeroportuali e le grandi opere che trasformeranno lo scalo marittimo. «Quanto alla banchina di Marisabella, il cronoprogramma è rispettato, l’infrastruttura sarà completata entro i primi mesi del 2027». E poi ancora, porto turistico a San Cataldo «dove conviveranno il mega hub della Guardia costiera e i circa 200 posti barca compresi 8 mega yacht che oggi non possono entrare in città, perdendo una fetta di turisti molto facoltosi e che invece generano un indotto importante». In agenda anche la Camionale sulla quale «c’è sintonia con il Comune, i lavori inizieranno “a monte” vicino all’autostrada per poi lavorare nello scalo marittimo. L’obiettivo è non ingolfare gli interventi, considerata la concomitanza con la realizzazione di Marisabella».
Nel corso della tavola rotonda «Merci, traghetti e crociere: un ecosistema da preservare», gli interventi degli operatori portuali, del presidente di Aeroporti di Puglia Antonio Vasile e di Mario Aprile, presidente di Confindustria Bari-Bat. Il prof. Ugo Patroni Griffi, predecessore di Mastro alla guida dell’Autorità, si è poi soffermato sul tema «Infrastruttura e logistica sostenibile». «Il porto di Bari - ha detto - ha tutte le carte in regola per affrontare le sfide del futuro anche su questo aspetto». A proposito di futuro, Mastro traccia la rotta: «Il mercato si è spostato a Est, dobbiamo guardare alla Cina, all’India, alla Corea, alla Turchia». In questo contesto, «bisogna ripartire dalla sistemazione geografica naturale della Puglia. Bari ha le strutture reali, Brindisi quelle potenziali, stiamo finendo opere importanti che metteranno a disposizione nuovi accosti e soprattutto nuovi spazi». Tra gli obiettivi, «non perdere nemmeno un centesimo di finanziamenti», un miliardo di euro per le infrastrutture del sistema che comprende anche i porti di Monopoli, Barletta. Manfredonia e Termoli.
















