L'allarme
Sudest Barese, la Malattia di Pierce minaccia uva da tavola e vitigni
Il nuovo ceppo della Xylella. In campo Cnr, Crsa Basile Caramia, Università Bari, Apeo e Accademia vini e viti
L’ultima minaccia prende il nome di Newton Pierce, il celebre fitopatologo americano nato nel 1849 che dedicò la sua vita allo studio delle malattie delle piante e alle soluzioni per proteggere le coltivazioni agricole. Debellare la «Malattia di Pierce», nuovo ceppo della Xylella, le cui prime tracce sono state monitorate tra le viti del sud est barese, è ora la missione di un folto gruppo di accademici e ricercatori che, d’intesa con i produttori, indagano questa misteriosa malattia che provoca l’appassimento delle foglie, il loro ingiallimento e la morte improvvisa dei tralci.
«Questi sintomi – spiega Flavio De Benedictis, fisiopatologo barese - se non adeguatamente contrastati, potrebbero avere conseguenze gravi per le produzioni. Per questo, la comunità scientifica sta concentrando le sue attenzioni su quella che può essere considerata una nuova e concreta minaccia per la viticoltura, nelle zone vocate del sud est barese e della Valle d’Itria» (da Rutigliano a Noicattaro, Mola di Bari, Adelfia, Conversano, Casamassima, Polignano a Mare, Turi, Gioia del Colle, Triggiano, Locorotondo).
La «Malattia di Pierce» è stata al centro di una importante giornata di studio, dedicata al tema della «Xylella nella vite», ospitata nei giorni scorsi a Locorotondo, nell’auditorium «Boccardi» del «Centro di ricerca Basile Caramia». Nell’istituto, che ospita una delle più ricche collezioni di germoplasma della vite, si sono dati convegno, su iniziativa dell’Aivv-«Accademia Italiana della Vite e del Vino», gli esperti di Cnr Ipsp (Consiglio nazionale delle ricerche, Istituto per la protezione sostenibile delle piante), Osservatorio fitosanitario della Regione Puglia, Aivv, Crsfa Basile-Caramia, Università di Bari e Apeo (Associazione produttori ed esportatori di ortofrutta).
«Questa iniziativa – ha spiegato Donato Boscia del Cnr – si pone come risposta immediata alla recente individuazione, nel territorio di Triggiano, di un nuovo ceppo di Xylella fastidiosa ST1, agente della temuta Malattia di Pierce della vite, riscontrato su vigneti ma anche su mandorli e vigneti». Questo ritrovamento – è stato sottolineato - rappresenta un nuovo campanello d’allarme per la vitivinicoltura. «L’iniziativa – ha rimarcato Pasquale Venerito (Crsa Basile Caramia) si propone di richiamare l’attenzione delle istituzioni e del settore produttivo sulla necessità di attuare, senza indugi, tutte le misure necessarie per l’eradicazione tempestiva del focolaio, proteggendo così il ricco patrimonio economico, storico e varietale del territorio».
L’evento, con relazioni scientifiche e prove sul campo, ha rappresentato una occasione per rafforzare la collaborazione tra ricerca, istituzioni e produttori, con l’obiettivo comune di difendere la viticoltura dalla minaccia della Xylella che sta creando una preoccupazione crescente. La viticoltura del sud est barese è, dunque, sotto osservazione. La presenza di sputacchine infette e vitigni e mandorli positivi segnalano la possibile minaccia.