Da luglio le serrande dell’ufficio postale di piazza Europa, nel cuore del quartiere San Paolo, restano abbassate. I lavori di ristrutturazione promessi non sono ancora partiti e un intero quartiere di oltre 40mila abitanti è rimasto con un solo sportello attivo, quello di viale Lazio. Il risultato? Code interminabili, bancomat guasti e cittadini esasperati. Un disagio del quale il sindaco Vito Leccese ha deciso di farsi carico chiedendo a Poste Italiane almeno una soluzione tampone: un camper o un mezzo mobile per venire incontro alle necessità specie dei più anziani.
Ogni mattina decine di pensionati si mettono in fila all’alba per ritirare la pensione, mentre chi deve spedire una raccomandata o pagare un bollettino si ritrova ad affrontare file che durano ore. «È un disservizio enorme per un quartiere come il nostro – protestano i residenti –. Ci sentiamo abbandonati: da mesi non si vede un operaio, e nessuno ci dice quando riaprirà la posta».
Secondo quanto riferito da Poste Italiane, la chiusura è legata a infiltrazioni d’acqua e alla necessità di mettere in sicurezza la struttura, ma la sensazione tra i cittadini è che i lavori siano fermi da troppo tempo.
Di fronte ai disagi crescenti, il sindaco Leccese, è intervenuto scrivendo una lettera all’amministratore delegato e al direttore generale di Poste Italiane. Nella nota, il primo cittadino chiede di «valutare l’istituzione di un presidio mobile temporaneo» che possa garantire i servizi essenziali fino al completamento dei lavori.
«È una situazione incresciosa – ha spiegato Leccese – che sta creando molti problemi ai residenti del San Paolo. La chiusura prolungata, dovuta anche a vicende giudiziarie che interessano l’immobile, sta penalizzando una comunità intera».
Il sindaco ha ricordato come Poste Italiane rappresenti un punto di riferimento importante per i cittadini, «un servizio di prossimità che ha saputo conquistare fiducia negli anni».
Fiducia testimoniata dai numeri: la provincia di Bari è in testa ai capoluoghi pugliesi per risparmio postale, con circa tre miliardi di euro depositati su libretti e oltre 900mila buoni fruttiferi. «Dati che confermano – ha aggiunto – il rapporto solido tra i baresi e Poste Italiane, un legame che oggi va sostenuto anche con gesti concreti di attenzione verso i quartieri più popolosi».
Leccese ha infine assicurato che seguirà personalmente l’iter per la manutenzione straordinaria dell’immobile, «affinché lo sforzo richiesto a Poste sia il più possibile limitato nel tempo».
Nel frattempo, al San Paolo la pazienza dei residenti è agli sgoccioli. In attesa che il cantiere apra davvero, la richiesta è una sola: poter tornare a fare la fila – ma almeno sotto casa.
















