Non ha esitato un secondo, anche se la folla gli urlava di restare indietro. Carlo Piazzolla, 65 anni, ex luogotenente dei carabinieri in pensione da dieci, ha sfidato un rapinatore armato di kalashnikov al centro commerciale Gran Shopping Mongolfiera di Molfetta. Oggi racconta la sua storia dal reparto di Ortopedia del Policlinico di Bari, con la gamba fasciata dopo l’intervento chirurgico: «Dopo quarant’anni di servizio, la divisa te la togli ma rimani carabiniere per sempre. Gli alamari restano cuciti sulla pelle».
La scena è da film d’azione: il rapinatore, Giuseppe Tammeo, 50 anni, originario di Cerignola e residente a Trinitapoli, aveva appena arraffato gioielli per decine di migliaia di euro e stava caricando i sacchi su una Fiat Panda. Piazzolla lo ha affrontato insieme a un brigadiere in borghese. «Lui ha aperto la portiera posteriore, io mi sono infilato dall’altra parte e ho sfilato la chiave dal quadro. Giravamo intorno alla macchina, mi gridava di ridargliela», racconta.
La tensione è esplosa poco dopo: il bandito, armato di un AK47, ha cercato di fermare un’auto con due donne a bordo. È stato allora che l’ex carabiniere ha deciso di intervenire. «Gli ho detto al brigadiere: siamo in due, ce la facciamo. Ho colto l’attimo in cui teneva l’arma bassa e gli sono saltato addosso». Ma la raffica è partita comunque: i proiettili hanno colpito Piazzolla al fianco e alla gamba destra, fratturandogli tibia e rotula.
«Ho deviato la canna con la mano, altrimenti mi avrebbe preso in pieno», spiega. A terra, ferito ma cosciente, ha visto la folla e i colleghi intervenire per immobilizzare l’uomo. La guardia giurata, i carabinieri e alcuni cittadini hanno contribuito a bloccare il rapinatore, già noto per precedenti, e a recuperare l’intera refurtiva.
Il kalashnikov è stato sequestrato. Piazzolla, intanto, sorride tra le lacrime quando lo chiamano “eroe”: «Ma no, che eroe. Ho solo fatto quello che dovevo».