Giovedì 25 Settembre 2025 | 15:12

Molfetta, tenta di dare fuoco e strangolare la ex: 43enne arrestato dai carabinieri

 
Matteo Diamante

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Matteo Diamante

Molfetta. tenta di dare fuoco e strangolare la ex: 43enne arrestato dai carabinieri

Il drammatico racconto: «Mi ha messo le mani intorno al collo, voleva stessi con lui»

Giovedì 25 Settembre 2025, 12:18

Un gesto orribile perpetrato ai danni della sua ex moglie, ma soprattutto dinanzi alla propria figlia di appena dieci anni. Tutto questo per gelosia. Una brutta storia quella che viene da Molfetta, conclusasi nei giorni scorsi con l’arresto di un 43enne accusato di avere preso una tanica di liquido infiammabile tentando di versarlo addosso alla sua ex compagna con conseguenze che potevano rivelarsi ben più gravi. Il culmine di episodi continui di violenza compiuti dal 43 enne molfettese nei confronti della donna ricostruiti dai Carabinieri della Compagnia di Molfetta. L’indagato, accusato di maltrattamenti in famiglia, è finito nel carcere di Trani dove è stato interrogato dal gip del Tribunale di Trani Marina Chiddo.

Decisiva la denuncia della vittima, una molfettese di 44 anni, che ha raccontato delle ripetute aggressioni subite all’interno dell’abitazione. «Mi insultava dicendo che dovevo stare con lui» è quanto ha dichiarato all’autorità giudiziaria. Il contesto è quello di una morbosa gelosia. «Un giorno venne in casa dicendomi che io mi stavo sentendo col mio ex marito - riferisce la donna - ma non era vero. Non mi ha creduta, mi ha spinto verso l’angolo della cucina, mettendomi le mani intorno al collo, nel tentativo di strangolarmi. A quel punto sono svenuta».

Affermazioni agghiaccianti che rappresentano soltanto il preludio di come la situazione si è evoluta ed ulteriormente aggravata. Il caso più sconvolgente sarebbe avvenuto soltanto qualche giorno fa quando, come affermato dalla 44 enne, il suo ex compagno dopo aver continuato ad accusarla di sentirsi con un’altra persona, avrebbe cercato di impugnare un coltello da cucina ma «mia figlia gli ha chiuso il cassetto gridando di fermarsi - si legge nelle dichiarazioni addotte dalla donna dinanzi al Gip - Poi siamo scappati al piano di sopra. Ed è lì che ci ha raggiunte. Con una mano stringeva una tanica colma di benzina e con l’altra un accendino. Quando ha aperto il tappo del contenitore gli sono andata incontro, mentre tentava di accendere l’accendino. Sono riuscita a toglierlo dalle mani e a buttare la benzina nel bagno».

Episodi di una gravità assoluta che andavano avanti da diverso tempo come accertato dai militari di Molfetta, ai quali la donna avrebbe riferito di altri episodi come quello di aver spaccato il forno durante uno dei continui litigi. Dall’interrogatorio a cui è stato sottoposto l’uomo sono emersi i suoi «comportamenti aggressivi, minacciosi, offensivi e violenti» si legge nel provvedimento restrittivo.

Il 44 enne nell’interrogatorio di garanzia, alla presenza del suo legale, l’avv. Michele Salvemini, ha fornito la propria versione dei fatti e poi è finito ai domiciliari. Rimane, a carico dell’uomo, un quadro accusatorio molto grave che riguarda i ripetuti maltrattamenti in famiglia. In poco meno di un mese si tratta del secondo caso di violenza sulle donne denunciato a Molfetta. Ad inizio settembre, il tentato suicidio di una donna di 60 anni, ha permesso ai carabinieri di Molfetta di accertare violenza in famiglia perpetrate dal coniuge, un 64 enne del posto, arrestato dai militari e condotto in carcere a Trani.

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